La prospettiva di forniture ancora più limitate incombe sul mercato, mentre i governi occidentali cercano di ridurre la capacità della Russia di finanziare la guerra in Ucraina, anche se si prevede che i leader del G7 discutano anche di un rilancio dell'accordo sul nucleare iraniano, che potrebbe portare a maggiori esportazioni di petrolio iraniano.

I membri dell'OPEC+, tra cui la Russia, probabilmente si atterranno a un piano per accelerare l'aumento della produzione di petrolio ad agosto nel corso di una loro riunione prevista per giovedì, secondo quanto riportato dalle fonti.

Intorno alle 12,15 i futures sul Brent guadagnano 43 centesimi a 113,62 dollari al barile dopo il rimbalzo del 2,8% di venerdì. Il greggio statunitense è a 107,9 dollari al barile, in aumento di 22 centesimi, o dello 0,29%, dopo un guadagno del 3,2% nella seduta precedente.

Entrambi i contratti hanno registrato perdite la scorsa settimana per la seconda settimana consecutiva, con i rialzi dei tassi di interesse nelle principali economie che hanno rafforzato il dollaro e alimentato i timori di recessione.

I leader del G7, che hanno avviato il loro vertice ieri, dovrebbero discutere le possibili opzioni per affrontare l'aumento dei prezzi dell'energia e sostituire le importazioni di petrolio e gas dalla Russia, nonché ulteriori sanzioni che non pesino sull'inflazione. 

Queste misure includono un possibile tetto massimo di prezzo sulle esportazioni di petrolio russo per ridurre le entrate di Mosca e limitare allo stesso tempo i danni alle altre economie. 

Il G7 discuterà anche la prospettiva di rilanciare i colloqui sul nucleare iraniano, dopo che l'Alto rappresentante per gli affari esteri dell'Unione europea, Josep Borrell, ha incontrato alcuni alti funzionari a Teheran per cercare di sbloccare i negoziati, in fase di stallo. Lo ha detto ieri un funzionario della presidenza francese. 

Inoltre, alcuni leader del G7 stanno spingendo per un riconoscimento della necessità di nuovi finanziamenti per gli investimenti nelle energie fossili, hanno detto due fonti a Reuters, mentre gli Stati europei stanno cercando di diversificare le forniture.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)