LONDRA (Reuters) - Il petrolio estende il recente rally, avanzando verso 75 dollari al barile ai massimi da aprile 2019, grazie alla ripresa della domanda dalla pandemia e dal calo delle scorte di greggio statunitense.

I dati Api mostrano un calo delle scorte di greggio Usa di 8,5 milioni di barili, secondo due fonti di mercato, oltre le attese degli analisti. I dati ufficiali Eia sono previsti oggi alle ore 16,30 italiane.

Intorno alle 10,35 italiane, i futures sul Brent avanzano di 22 centesimi, o lo 0,3%, a 74,22 dollari il barile, dopo aver raggiunto 74,73 dollari durante la sessione, ai massimi da aprile 2019. I futures sul greggio Usa guadagnano 20 centesimi, o lo 0,3%, a 72,32 dollari il barile, dopo aver toccato 72,83 dollari, ai massimi da ottobre 2018.

"La crescita della domanda sta superando l'offerta e continuerà così per i prossimi mesi", ha detto Stephen Brennock di PVM.

Nonostante la revoca dei tagli record imposti lo scorso anno all'inizio della pandemia, l'Opec+ sta ancora tagliando dall'offerta giornaliera milioni di barili.

I dirigenti delle principali major petrolifere prevedono che i prezzi resteranno sopra i 70 dollari il barile e che la domanda ritornerà ai livelli precedenti alla pandemia nella seconda metà del 2022.

La prospettiva di un imminente aumento delle esportazioni di greggio iraniano sembra meno probabile, secondo gli analisti. I colloqui indiretti tra Teheran e Washington sul riavvio dell'accordo nucleare del 2015 sono ricominciati sabato a Vienna.

"Gli attuali sforzi per ripristinare l'accordo nucleare iraniano finora non hanno avuto successo", secondo Stephen Brennock di PVM.

(Tradotto a Danzica da Enrico Sciacovelli, in Redazione a Roma Francesca Piscioneri)