LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono in calo, mentre il mercato sta valutando le conseguenze dei rialzi dei tassi d'interesse da parte delle banche centrali, ma è comunque in procinto di registrare i maggiori guadagni settimanali da 10 settimane a questa parte, grazie ai timori per possibili interruzioni dell'offerta e alle speranze di una ripresa della domanda in Cina.

Alle 11,10 circa, i futures sul Brent scambiano in ribasso del 2,3%, o di -1,83 dollari, a 79,38 dollari al barile, mentre il greggio Usa perde il 2,4%, o di -1,83 centesimi, a 74,28 dollari al barile.

"La politica monetaria più restrittiva sta già avendo un impatto sull'attività industriale. La prospettiva di un ulteriore inasprimento in seguito ai commenti aggressivi dei responsabili politici ha pesato sul sentiment", hanno detto gli analisti di ANZ Research in una nota.

La Federal Reserve statunitense ha indicato che aumenterà ulteriormente i tassi di interesse il prossimo anno, anche se l'economia sta scivolando verso una possibile recessione.

Tuttavia, i benchmark petroliferi sono in procinto di registrare i maggiori guadagni settimanali dall'inizio di ottobre, con il sentiment del mercato sostenuto dalla potenziale scarsità di offerta dopo che la canadese TC Energy Corp ha chiuso l'oleodotto Keystone a seguito di una perdita e dalla prospettiva di un aumento della domanda nel 2023.

L'Agenzia Internazionale dell'Energia prevede che la crescita della domanda di petrolio cinese riprenderà il prossimo anno di quasi un milione di barili al giorno (bpd) dopo una contrazione nel 2022. L'agenzia ha alzato le stime di crescita della domanda globale di petrolio per il 2023 a 1,7 milioni di bpd.