Intorno alle 11,45 italiane, i futures sul Brent per marzo, in scadenza oggi, avanzano di 35 centesimi, o dello 0,63%, a 55,88 dollari il barile. Il contratto di aprile, più attivo, guadagna 38 centesimi, o lo 0,69%, a 55,48 dollari.

I futures sul greggio Usa avanzano di 19 centesimi, o dello 0,36%, a 52,53 dollari il barile.

"Le restrizioni alla domanda, legate ai lockdown, sono state contrastate da una sufficiente riduzione dell'offerta... evitando un significativo calo o aumento dei prezzi", ha scritto Carsten Fritsch, analista di Commerzbank.

L'Arabia Saudita si appresta a tagliare la propria offerta di 1 milione di barili al giorno a febbraio e marzo. Il rispetto dei tagli dell'offerta da parte dell'Opec+ è migliorato a gennaio.

I prezzi sono stati sostenuti anche da un calo di 9,9 milioni di barili nelle scorte di greggio statunitensi, rilevato la settimana scorsa, e le previsioni di una leggera flessione nella produzione petrolifera statunitense a febbraio.

Tuttavia, i guadagni del mercato sono stati limitati dai timori di una lenta distribuzione dei vaccini e dalla diffusione delle nuove varianti di coronavirus.

La lotta dell'Europa per garantire la fornitura di vaccini contro il Covid-19 si è intensificata ieri, quando l'Unione europea ha dichiarato a gruppi farmaceutici come AstraZeneca di essere disposta a usare ogni mezzo legale, anche blocchi alle esportazioni, per assicurarsi di ricevere le dosi promesse.

"Il rimbalzo previsto nella domanda globale di petrolio dipende in buona parte dalla distribuzione dei vaccini contro Covid-19", ha detto Stephen Brennock di PVM.

"Ogni perdita di slancio nei programmi di vaccinazione minerà la solidità della ripresa mondiale della domanda di petrolio", ha aggiunto.

(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)