BANGALORE (Reuters) - I prezzi del petrolio sono in rialzo, un giorno dopo che il Brent ha toccato il minimo di un mese, con il calo delle scorte di petrolio negli Stati Uniti che contribuisce a compensare i segnali di indebolimento della domanda in Cina.

Alle 10,30 i futures sul greggio Brent avanzano di 23 centesimi, o dello 0,27%, a 83,97 dollari il barile. Il futures sul greggio statunitense West Texas Intermediate (Wti) guadagnano 35 centesimi, o lo 0,47%, a 81,14 dollari.

Entrambi i benchmark sono scesi nelle tre sessioni precedenti, con i futures sul Brent scesi fino a 83,30 dollari il barile ieri, il minimo dal 17 giugno.

Negli Stati Uniti, il maggiore produttore e consumatore di petrolio al mondo, le scorte di greggio sono diminuite di 4,4 milioni di barili nella settimana conclusasi il 12 luglio, hanno detto fonti di mercato, citando i dati dell'American Petroleum Institute.

A sostenere i prezzi del petrolio sono le vendite al dettaglio degli Stati Uniti, invariate a giugno, con il calo degli incassi presso i concessionari auto compensato da una diffusa forza negli altri comparti, una dimostrazione di resistenza dei consumatori che ha rafforzato le prospettive di crescita economica per il secondo trimestre.

Nel frattempo la Cina, il primo importatore di petrolio al mondo, ha visto la sua economia crescere del 4,7% nel secondo trimestre, come hanno mostrato i dati ufficiali di questa settimana, la crescita più lenta dal primo trimestre del 2023, limitando i guadagni del greggio.

Una petroliera battente bandiera della Liberia sta valutando i danni e indagando su una potenziale fuoriuscita di petrolio dopo essere stata attaccata dagli Houthi dello Yemen nel Mar Rosso, ha detto ieri il Centro di monitoraggio e informazione marittima del Mar Rosso e del Golfo di Aden (Jmic).

(Tradotto da Laura Contemori, editing Sabina Suzzi)