LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono poco mossi, con le pressioni al ribasso esercitate dal rafforzamento del dollaro e dalle preoccupazioni per la domanda cinese compensate dal sostegno offerto dall'incertezza politica negli Stati Uniti e in Medio Oriente.

A sostenere il dollaro la convinzione del mercato che l'attacco a Donald Trump nel fine settimana abbia reso più probabile la sua vittoria alle elezioni di novembre.

Alle 10,55 i futures sul Brent sono in rialzo di 18 centesimi a 82,42 dollari il barile. I futures sul greggio statunitense West Texas Intermediate guadagnano 23 centesimi, o lo 0,3%, a 82,45 dollari.

La scorsa settimana il greggio è sceso dopo quattro settimane di guadagni, con le speranze di una forte domanda estiva degli Stati Uniti controbilanciate dalla preoccupazione per la domanda in Cina.

I dati cinesi di oggi aumentano questi timori. La seconda economia mondiale è cresciuta del 4,7% nel trimestre aprile-giugno, registrando l'espansione più lenta dal primo trimestre del 2023.

Venerdì altri dati hanno mostrato che le importazioni di greggio della Cina sono diminuite del 2,3% nella prima metà di quest'anno.

Tuttavia, la situazione volatile in Medio Oriente continua a fornire un premio geopolitico per il petrolio, anche se l'ampia capacità di riserva dell'Arabia Saudita e di altri membri dell'Opec limita il sostegno ai prezzi, secondo gli analisti.

Il mercato petrolifero è inoltre ampiamente sostenuto dai tagli all'offerta del più ampio gruppo di produttori Opec+. Il ministero del petrolio iracheno ha detto nel fine settimana che compenserà la sovrapproduzione da inizio 2024.

(Tradotto da Laura Contemori, editing Sabina Suzzi)