Alle 11,20 circa, i futures sul Brent di agosto scambiano in rialzo di 38 centesimi, ovvero dello 0,52%, a 73,89 dollari al barile, mentre i contratti del greggio Usa di luglio avanzano di 37 centesimi, o dello 0,52%, a 72,01 dollari al barile.

Entrambi i benchmark sono aumentati nelle ultime quattro settimane sull'ottimismo sul ritmo delle vaccinazioni contro il Covid-19 a livello globale e sulla prevista ripresa nei viaggi estivi. Il rimbalzo ha spinto gli spot premium in Asia e in Europa ai massimi da diversi mesi.

"Il quadro della domanda fisica di base del petrolio rimane positivo", ha detto l'analista di Oanda Jeffrey Halley. "Nonostante il rumore nei mercati finanziari, il mondo reale è sulla strada giusta e richiederà quantità crescenti di energia quando riaprirà".

I negoziati per rilanciare l'accordo sul nucleare iraniano si sono fermati ieri dopo che il giudice conservatore Ebrahim Raisi ha vinto le elezioni presidenziali del Paese. Due diplomatici hanno detto di aspettarsi una pausa di circa 10 giorni elle trattative.

Secondo funzionari sia iraniani che occidentali, è improbabile che l'ascesa di Raisi alteri la posizione negoziale dell'Iran.

Un eventuale accordo consentirebbe all'Iran di esportare dai suoi impianti di stoccaggio un milione di barili in più al giorno, ovvero l'1% della fornitura globale, per più di sei mesi.

Inoltre, i prezzi stanno traendo un certo sostegno dalle previsioni di una crescita limitata della produzione di petrolio degli Stati Uniti. Questo potrebbe dare all'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec) più potere per gestire il mercato a breve termine prima di un potenziale forte aumento della produzione di petrolio di scisto nel 2022.

(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Roma Stefano Bernabei, alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48587696614)