LONDRA (Reuters) - Il greggio guadagna oltre un dollaro superando quota 71 dollari a barile sulle speranze che la variante Omicron possa causare prevalentemente sintomi lievi che hanno dato slancio agli asset più rischiosi e con la prospettiva di un futuro aumento delle esportazioni iraniane che si allontana.

A calmare i timori relativi alla variante Omicron, hanno contribuito le notizie in arrivo dal Sud Africa che confermano che i contagiati nel paese hanno riportato solo sintomi moderati e le dichiarazioni alla Cnn del dottor Anthony Fauci secondo cui "non sembra ci sia un alto grado di severità nella variante Omicron".

Alle 11,05 il Brent avanza del 2,22% a 71,42 dollari a barile, mentre i futures sul greggio Usa aggiungono il 2,51% a 67,92 dollari. La scorsa settimana entrambi i prezzi hanno fatto registrare il sesto ribasso settimanale consecutivo.

Il Brent ha guadagnato il 38% quest'anno, grazie al supporto dei tagli alla produzione introdotti dall'Opec+ e alla ripresa della domanda, malgrado sia calato dopo i massimi tre anni toccati ad ottobre a quota 86 dollari.

L'Opec+ ha deciso la scorsa settimana di continuare ad aumentare l'offerta mensile di 400.000 barili al giorno a gennaio, anche dopo il calo dei prezzi dovuto alla variante Omicron.

Nella giornata di ieri l'Arabia Saudita ha aumentato i prezzi di vendita ufficiali per gennaio per tutte le varietà di greggio vendute in Asia e negli Usa di fino a 80 centesimi rispetto al mese precedente.

Il greggio è stato anche sostenuto dall'allontanarsi della prospettiva di un ritorno delle esportazioni di greggio iraniane, dopo la conclusione infruttuosa di un altro round di trattative indirette tra Iran e Stati Uniti per rivitalizzare l'accordo del 2015 sul nucleare iraniano.

(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Roma Stefano Bernabei)