Il titolo H&M, retailer di moda numero due al mondo, ha perso fino al 6% dopo che l'utile operativo trimestrale è sceso a 821 milioni di corone svedesi (79,7 milioni di dollari) dai 6,26 miliardi dell'anno precedente. Il risultato è stato nettamente inferiore alla previsione media di 3,67 miliardi di corone di un sondaggio Refinitiv tra gli analisti.

I risultati hanno evidenziato le difficoltà dei retailer della moda, costretti a far fronte a costi più alti per tessuti, energia e spedizioni, mentre la crescita dei prezzi di generi alimentari, energia ed affitti costringe i consumatori a valutare con attenzione i propri acquisti.

"Piuttosto che scaricare l'intero costo sui nostri clienti, abbiamo scelto di rafforzare ulteriormente la nostra posizione di mercato", ha spiegato il Ceo di H&M Helena Helmersson in un comunicato.

L'anno scorso H&M ha lanciato un'iniziativa per ridurre i costi di 2 miliardi di corone all'anno, con i risparmi derivanti da licenziamenti e altre misure che dovrebbero iniziare a manifestarsi a partire dalla seconda metà del 2023.

Ma il gruppo svedese ha faticato a tenere il passo con la rivale Inditex, il cui marchio di punta Zara ha aumentato aggressivamente i prezzi lo scorso anno senza mettere in fuga i clienti.

Zara ha sovraperformato rispetto alle rivali dopo aver venduto capi di abbigliamento a prezzi più alti e aver attirato acquirenti che altrimenti avrebbero potuto spendere nei negozi di lusso.

La britannica Superdry oggi ha tagliato le previsioni di utile per l'anno in corso a causa della deludente performance delle attività wholesale. Il titolo cede quasi il 20% alle 16,50.

Questa settimana la catena di abbigliamento Primark ha messo in guardia contro la situazione economica, che potrebbe intaccare la spesa dei consumatori quest'anno.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Sabina Suzzi)