PECHINO (awp/ats/ans) - L'economia di Hong Kong segna un calo annuo del 4,5% nel periodo luglio-settembre (-0,8% le attese), centrando il terzo trimestre di fila di recessione (-4% a gennaio marzo e -1,3% ad aprile-giugno) a causa della domanda esterna debole.

Secondo i dati del Dipartimento di Statistica, si è trattato della contrazione più marcata dal secondo trimestre del 2020 quando il Pil accusò un crollo del 9,4% a causa della pandemia del Covid-19. "Guardando al futuro, il deterioramento marcato dell'ambiente esterno continuerà a esercitare un'enorme pressione sull'export nel resto dell'anno", ha affermato il governo della città sull'outlook.

Le tensioni geopolitiche e gli sviluppi della pandemia sono ulteriori rischi al ribasso del Pil, nonostante l'allentamento delle regole di quarantena per i visitatori in entrata. Le condizioni finanziarie più restrittive e i prezzi delle attività più deboli peseranno sempre di più sugli effetti positivi delle migliori condizioni del mercato del lavoro e di un regime di sostegno ai consumo, mentre l'aumento dei costi finanziari ridurrà gli investimenti in attività fisse, ha aggiunto il governo locale.

Su base trimestrale, l'economia si è ridotta del 2,6% destagionalizzato a luglio-settembre, contro il -2,9% del primo trimestre e il +1% nel secondo trimestre.

Il governo ha rivisto al ribasso le sue previsioni per l'intero 2022 in un range di crescita dello 0,5% a una contrazione dello 0,5% da una crescita compresa tra l'1% e il 2%, citando un deterioramento delle prospettive di crescita globale, mentre la stima di inflazione è rimasta al 2%.

Nel suo primo discorso politico a inizio ottobre, il governatore di Hong Kong John Lee ha dato la priorità al miglioramento della competitività internazionale e all'attrazione di più talenti dall'estero. Le restrizioni dovute al Covid-19 hanno pesato sull'economia della città dall'inizio del 2020, bloccando il turismo e i viaggi d'affari, nonché i servizi tra ristoranti e negozi per periodi prolungati.