MILANO (MF-DJ)--La prima persona accusata in base alla legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino è stata giudicata colpevole di incitamento alla secessione e al terrorismo, ha stabilito un tribunale oggi in un verdetto che riafferma i nuovi limiti alla libertà di parola in città e potrebbe costituire un precedente per futuri processi ai sensi della legge.

Tong Ying-kit, di 24 anni, si è dichiarato non colpevole delle accuse. L'uomo è stato filmato alla guida di una moto che si è scontrata con alcuni agenti di polizia durante le proteste di strada il primo luglio dello scorso anno - l'anniversario del passaggio di Hong Kong dal dominio britannico a quello cinese nel 1997 - il giorno dopo la presentazione della legge sulla sicurezza nazionale.

Tong portava una bandiera con il popolare slogan di protesta "liberate Hong Kong, la rivoluzione dei nostri tempi". A seguito dell'incidente, il Governo della città aveva affermato che lo slogan aveva connotazioni che si avvicinavano alla richiesta di indipendenza per Hong Kong o di sovversione del potere statale.

La legge sulla sicurezza nazionale, imposta da Pechino il 30 giugno dello scorso anno, conferisce alla Cina e alla polizia locale ampi poteri che coprono quattro nuove categorie di reati: secessione, sovversione, terrorismo e collusione con forze straniere per mettere in pericolo la sicurezza nazionale.

Il processo di alto profilo, durato 15 giorni, ha ruotato in gran parte attorno al significato dello slogan. Sia i pubblici ministeri che gli avvocati della difesa hanno chiamato accademici come testimoni esperti per analizzare lo slogan e valutare se avesse sfumature pro-indipendenza.

cos

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July 27, 2021 05:16 ET (09:16 GMT)