Blocco 1: Le notizie fondamentali

BNP Paribas investe in un ETF Bitcoin Spot

Il gruppo bancario BNP Paribas ha investito 41.684 dollari nell'ETF Bitcoin Spot di BlackRock, una somma relativamente modesta per un gruppo con una capitalizzazione di mercato di quasi 77 miliardi di dollari. D'altra parte, questo investimento, registrato presso la Securities and Exchange Commission (SEC), segna un altro passo verso la democratizzazione delle criptovalute nel settore bancario tradizionale. Sebbene BNP Paribas non sia stata storicamente proattiva nel campo delle criptovalute, questo investimento è piuttosto simbolico e dimostra ancora una volta l'apertura delle principali istituzioni finanziarie alle criptovalute.

Marathon Digital entra a far parte dell'S&P 600

S&P Dow Jones Indices, leader mondiale nella creazione e gestione di indici di investimento, ha annunciato l'inclusione di Marathon Digital nello S&P 600, l'indice delle piccole capitalizzazioni. Marathon Digital, la società di mining di Bitcoin più capitalizzata negli Stati Uniti, è ora una delle 1.500 aziende più capitalizzate degli Stati Uniti. Nonostante la riduzione delle ricompense del mining dovuta al recente halving di Bitcoin, l'azienda non solo ha stabilizzato il prezzo delle azioni, ma sta anche cercando di aumentare i ricavi. Il prezzo delle azioni di MARA è balzato di circa il 20% dopo l'annuncio della sua inclusione nell'indice. Nonostante il calo generale della difficoltà di mining post-halving ¡, Marathon Digital continua a dominare con oltre il 4% dell'hashrate mondiale.

ETH Ethereum Spot: non per ora

La Securities and Exchange Commission (SEC) ha nuovamente rinviato la sua decisione sull'ETF Ethereum Spot proposto da Invesco Galaxy Ethereum, rinviando ulteriormente al 5 luglio. Questo rinvio riflette la tendenza dell'agenzia a ritardare approvazioni simili, come ha fatto con il Bitcoin Spot ETF nel 2023. Il rinvio per l'Ethereum Spot ETF è giustificato dalla necessità di disporre di più tempo per valutare la proposta di modifica delle regole e le relative questioni associate a questa criptovaluta. Questa decisione non è sorprendente e potrebbe essere prorogata, come è avvenuto per gli ETF Ethereum Spot di Grayscale e Franklin Templeton.

Robinhood nel mirino della SEC

Robinhood è l'ultima azienda a subire le ire della Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense. Questo fine settimana ha dichiarato di aver ricevuto una Wells Notice, ovvero l'annuncio che l'autorità di vigilanza sui titoli sta costruendo un fascicolo e intende intraprendere un'azione legale. In un documento 8-K, la società fintech ha rivelato di aver ricevuto una lettera dalla divisione esecutiva della SEC per presunte violazioni della legge sui titoli. Una Wells Notice è l'ultima possibilità per un accusato di convincere le autorità di regolamentazione di non aver violato la legge, il che sarebbe un segno di buona fede, se non fosse che la stragrande maggioranza di questi avvisi si conclude con un processo. Questa situazione è simile a quella di Coinbase, anch’essa accusata dalla SEC di vendere titoli finanziari per quanto riguarda i cripto-asset.

 

Blocco 2: l'analisi Crypto della settimana

I debitori della defunta piattaforma FTX, ex regno di Sam Bankman-Fried, hanno annunciato di essere in grado di rimborsare fino al "118% dei crediti ammessi". Dietro questa dichiarazione si nasconde una sottigliezza non indifferente per gli utenti.

I consulenti di FTX hanno depositato martedì una dichiarazione di trasparenza che rivela un piano per concludere la bancarotta della piattaforma negli Stati Uniti secondo il capitolo 11 della legge sul fallimento negli Stati Uniti. Nel documento, i consulenti affermano di essere riusciti a recuperare tra i 14 e i 16 miliardi di dollari da versare ai creditori nei prossimi mesi. Si tratta di una cifra piuttosto impressionante se si considera che FTX deve "solo circa 11 miliardi di dollari" a vari individui ed entità.

Come ha fatto FTX a ottenere così tanto denaro?

In primo luogo, FTX aveva liquidità in bilancio prima di fallire nel novembre 2022. In secondo luogo, è stata in grado di vendere una serie di investimenti che deteneva, come ad esempio un investimento nella startup di IA Anthropic, al fine di generare maggiore liquidità. Infine, i vari cripto-asset detenuti da FTX si sono apprezzati di diverse centinaia di punti percentuali nell'ultimo anno.

Quindi ci sono tutte le ragioni per credere che tutti dovrebbero riavere il 100% del loro denaro, giusto? Sì, ma non è così semplice.

Gli utenti di FTX che detenevano criptovalute sulla piattaforma riceveranno un risarcimento basato sui prezzi delle criptovalute nel novembre 2022. Quindi, chi aveva un bitcoin sulla piattaforma dovrebbe ricevere indietro circa 18.000 dollari, mentre un anno e mezzo dopo il bitcoin vale circa 63.000 dollari. Sebbene FTX affermi che pagherà il 100% dei 18.000 dollari, ciò significa che in realtà si otterranno da FTX solo circa 0,28 bitcoin, non 1 bitcoin.

Poiché i debitori valutano i crediti in dollari al momento del fallimento, FTX può naturalmente affermare che rimborserà a tutti il 100% dei fondi. Ma se i crediti fossero stati denominati negli asset nativi che un utente aveva collocato sulla piattaforma, FTX non avrebbe rimborsato nemmeno il 30% dei fondi degli utenti.

Sfortunatamente è così che funziona la bancarotta. I tribunali devono scegliere una data da utilizzare per il valore dei crediti, in questo caso novembre 2022. E il tribunale ha sempre utilizzato un'unica valuta, il dollaro USA, per denominare tutti i crediti. Lo stesso fenomeno in gioco nel caso FTX è presente anche in altri casi di bancarotta di criptovalute (Celsius, Blockfi, ecc.).

Ciononostante, gli utenti che hanno visto i loro fondi congelati sulla piattaforma dopo il fallimento di FTX vedranno restituita una parte del loro investimento, il che non era scontato.

 

Blocco 3: Top & Flop

Classifica delle criptovalute

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