Questa tendenza è guidata dalla ricerca di un'allocazione ottimale del capitale e potrebbe stimolare scissioni e fusioni. Anche i fondi di private equity, che hanno accumulato riserve di liquidità, sono pronti a investire. Cercano di ottimizzare i loro portafogli concentrandosi su attività monetizzabili a breve termine, il che potrebbe accelerare le transazioni. Inoltre, l'ascesa dell'intelligenza artificiale (AI) nei settori tecnologici potrebbe fungere da catalizzatore per fusioni e acquisizioni strategiche. Le aziende tecnologiche, in particolare, potrebbero cercare di rafforzare le proprie capacità di AI attraverso acquisizioni. Nel 2024, sebbene l'attività di M&A sia stata discontinua, abbiamo assistito a segnali di ripresa. Il valore totale delle operazioni è aumentato del 10% rispetto all'anno precedente, raggiungendo 1.600 miliardi di dollari. Tuttavia, il numero di mega-operazioni è diminuito, indicando una continua cautela nel mercato. Il 2025 potrebbe essere un anno dinamico per fusioni e acquisizioni, grazie a condizioni economiche più favorevoli, una maggiore fiducia dei dirigenti e da opportunità strategiche in settori chiave.

In una serie di tre articoli, abbiamo descritto 15 operazioni di fusione e acquisizione che hanno una probabilità relativamente alta di essere portate a termine nel 2025.

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Ecco 5 possibili fusioni nel 2025

Anglo American da parte di BHP Group

La possibilità che BHP Group acquisisca Anglo American nel 2025 si basa su una serie di fattori strategici ed economici che potrebbero spingere BHP a rinnovare la sua offerta. La seconda ha espresso un forte interesse per gli asset di rame di Anglo American, considerati il fiore all'occhiello dell'azienda. Il rame è un metallo strategico per la transizione energetica globale e BHP potrebbe voler rafforzare la propria posizione in questo settore. Gli asset di rame di Anglo, nonostante la riduzione delle previsioni di produzione a medio termine, hanno mostrato un'elevata redditività, con forti margini operativi. L’azienda ha inoltre intrapreso una significativa ristrutturazione, concentrandosi su questo metallo, sui minerali di ferro di alta qualità e sui nutrienti agricoli. Questa semplificazione del portafoglio potrebbe rendere l'azienda più interessante per un'acquisizione, riducendo la complessità operativa e aumentando la visibilità degli asset chiave. Un'acquisizione consentirebbe a BHP di realizzare sinergie significative, tra cui l'ottimizzazione delle operazioni e la riduzione dei costi. Il consolidamento delle attività di rame e minerale di ferro potrebbe generare economie di scala e migliorare l'efficienza operativa. Con l'acquisizione di Anglo American, BHP potrebbe rafforzare la propria posizione nel mercato globale dei metalli e dei minerali, in particolare nei segmenti del rame e del minerale di ferro, che sono fondamentali per la crescita futura. L'acquisizione potrebbe inoltre garantire a BHP una maggiore diversificazione geografica e una riduzione del rischio derivante dalla volatilità dei singoli mercati. Sebbene il mercato del rame sia attualmente volatile, le prospettive a lungo termine rimangono positive grazie alla crescente domanda di tecnologie verdi. BHP potrebbe ritenere che questo sia il momento opportuno per acquisire attività di qualità a un prezzo potenzialmente scontato, date le attuali condizioni di mercato. Sebbene permangano delle sfide, soprattutto in termini di valutazione e rischi normativi, i fattori strategici ed economici potrebbero indurre BHP a prendere seriamente in considerazione una nuova offerta per Anglo American nel 2025.

Anima Holding da parte di Banco BPM

Nel 2025 Anima Holding potrebbe essere acquisita da Banco BPM per una serie di ragioni strategiche e finanziarie. Quest’ultima detiene già una partecipazione del 22,4% in Anima Holding, posizione significativa che facilita un'acquisizione completa, in quanto il gruppo bancario ha già un punto d'appoggio nell'azionariato di Anima. Ciò riduce i potenziali ostacoli a una completa integrazione: l'autorità antitrust italiana ha approvato senza condizioni l'offerta pubblica di acquisto di Banco BPM su Anima Holding. Ciò significa che non ci sono ostacoli normativi importanti all'acquisizione. Quest'acquisizione si inserisce in un più ampio trend di consolidamento del settore del risparmio gestito italiano, poiché, integrando Anima, Banco BPM potrebbe rafforzare la propria posizione di mercato e beneficiare di economie di scala. Anima Holding, in quanto maggiore asset manager indipendente italiano, offre al gruppo bancario l'opportunità di migliorare le proprie sinergie operative, tra cui l'ottimizzazione dei servizi di asset management e l'ampliamento della gamma di prodotti finanziari offerti ai clienti. Anima Holding ha registrato una forte performance finanziaria, con un aumento del 78% dell'utile netto nei primi nove mesi del 2024. Questa solida performance la rende interessante per Banco BPM, che potrebbe beneficiare di questa continua crescita. L’acquisizione rappresenterebbe un'opportunità per diversificare l'attività banca al di là dei servizi tradizionali e potrebbe rafforzarne la resistenza dinanzi alle fluttuazioni economiche. Con l'offerta pubblica di acquisto di UniCredit su Banco BPM, quest’ultimo potrebbe essere motivato a completare l'acquisizione di Anima per consolidare la propria posizione prima di qualsiasi potenziale fusione o acquisizione da parte di UniCredit. L'acquisizione di Anima Holding da parte di Banco BPM nel 2025 è supportata da fattori strategici, finanziari e normativi che rendono l'operazione non solo plausibile ma anche vantaggiosa per Banco BPM.

Archer Aviation da parte di Anduril

Archer Aviation potrebbe essere acquisita da Anduril Industries nel 2025 per una serie di ragioni strategiche e finanziarie. Le due aziende hanno già stabilito una partnership esclusiva per sviluppare un velivolo ibrido VTOL per applicazioni di difesa. Questa collaborazione potrebbe facilitare un'ulteriore integrazione tra le due, rendendo l'acquisizione più logica e fluida. L'attuale partnership dimostra una potenziale sinergia nelle competenze tecnologiche e negli obiettivi strategici. Archer è specializzata nello sviluppo rapido di velivoli VTOL avanzati, mentre Anduril eccelle nell'intelligenza artificiale e nell'integrazione dei sistemi. Un'acquisizione consentirebbe a quest’ultima di rafforzare la propria posizione nel settore aerospaziale e della difesa integrando le capacità di sviluppo di Archer, che potrebbero accelerare il time-to-market delle nuove tecnologie. Nonostante Archer abbia recentemente raccolto 430 milioni di dollari, l'azienda continua a registrare perdite significative, con previsioni di EBITDA negativo per il 2025; pertanto l’acquisizione potrebbe fornirle un sostegno finanziario e strategico, riducendo la pressione sul flusso di cassa e consentendole di allocare meglio le risorse per lo sviluppo dei suoi progetti. Il settore degli eVTOL deve affrontare sfide tecnologiche e normative, ma offre anche notevoli opportunità, in particolare nelle applicazioni di difesa. Con il supporto di Anduril, Archer potrebbe affrontare meglio queste sfide e capitalizzare le opportunità di mercato, compresi i potenziali contratti con il Ministero della Difesa. Gli attuali investitori di Archer, come Stellantis e United Airlines, sarebbero favorevoli a quest'acquisizione, in quanto rafforzerebbe la posizione di mercato dell’azienda e potenzialmente aumenterebbe il valore dei loro investimenti. Un'acquisizione di Archer Aviation da parte di Anduril Industries nel 2025 potrebbe essere guidata da sinergie strategiche, competenze complementari e potenziali vantaggi finanziari per entrambe le società. Inoltre, potrebbe consentire ad Anduril di rafforzare la propria presenza nel settore aerospaziale e della difesa, fornendo ad Archer un supporto fondamentale per superare le sue sfide finanziarie e tecnologiche.

Walgreens Boots Alliance da parte di Sycamore Partners

Nel 2025 Walgreens Boots Alliance (WBA) potrebbe essere acquisita da Sycamore Partners per una serie di ragioni strategiche e finanziarie. In primo luogo, la valutazione attuale di Walgreens è ben al di sotto del picco del 2015. La sua capitalizzazione di mercato è scesa di oltre il 90%, passando da 100 miliardi di dollari a circa 7,5 miliardi, un calo che rende l’azienda più accessibile a un fondo di private equity come Sycamore Partners, che potrebbe vedere un'opportunità di acquisto a un prezzo interessante. In secondo luogo, quest’ultima ha una comprovata esperienza nell'acquisizione e nella gestione di grandi aziende di vendita al dettaglio. Il fondo ha già acquisito Staples per 7 miliardi di dollari e ha mostrato interesse per altri grandi distributori. Walgreens, con i suoi 12.000 punti vendita, è in linea con la strategia di Sycamore di concentrarsi sul settore della vendita al dettaglio e dei beni di consumo. In terzo luogo, Walgreens ha incontrato difficoltà operative, in particolare nella sua rete di farmacie, che hanno contribuito al calo del prezzo di Borsa e Sycamore potrebbe fornire una nuova direzione strategica per risollevare le sorti dell'azienda, sfruttando la sua esperienza nel settore della vendita al dettaglio. In quarto luogo, Sycamore si è già attivata per finanziare un'operazione potenziale del valore di oltre 10 miliardi di dollari, contattando banche come Bank of America, JP Morgan e Wells Fargo. Ciò indica la seria intenzione di procedere all'acquisizione. Infine, quest’acquisizione potrebbe consentire a Walgreens di uscire dal listino del Nasdaq, il che potrebbe offrire una maggiore flessibilità per ristrutturare l'azienda senza la pressione dei mercati pubblici, nonché aprirle la strada a una successiva vendita di Boots, una filiale di Walgreens, che potrebbe generare ulteriore liquidità per Sycamore. La combinazione di una valutazione interessante, l'esperienza di Sycamore nel settore, le difficoltà operative di Walgreens e la disponibilità finanziaria per un'acquisizione rendono plausibile quest’acquisizione per il 2025.

Natixis da parte di Generali

Generali potrebbe prendere in considerazione l'acquisizione di Natixis nel 2025 per una serie di ragioni strategiche ed economiche. Il settore dell'asset management in Europa sta vivendo un'ondata di consolidamento. I principali operatori come BNP Paribas e Amundi stanno cercando di aumentare le loro dimensioni per competere con i giganti globali come BlackRock. In questo contesto, una fusione tra Generali e Natixis darebbe vita a un importante operatore con un totale di 1,95 trilioni di euro di asset in gestione, rafforzando la loro posizione sul mercato europeo. La creazione di una joint venture tra queste due aziende potrebbe generare significative economie di scala: unendo le loro risorse e competenze, le due entità potrebbero ridurre i costi operativi e migliorare l'efficienza. Questi risparmi potrebbero essere reinvestiti per migliorare i rendimenti delle attività gestite, un fattore chiave in un settore in cui la performance è fondamentale. Generali e Natixis hanno portafogli diversificati e complementari. La prima, con 681 miliardi di euro di asset in gestione, e la seconda, con 1.300 miliardi di dollari, apporterebbero ciascuna competenze e mercati diversi. Questa complementarietà potrebbe rafforzare la capacità della nuova entità di offrire una gamma più ampia di prodotti e servizi ai propri clienti. Secondo le informazioni disponibili, la governance della nuova entità sarebbe condivisa, con Nicolas Namias di BPCE come presidente e Woody Bradford di Generali come amministratore delegato. Questa struttura di governance potrebbe facilitare l'integrazione delle due società e garantire una transizione senza intoppi, sfruttando al contempo i punti di forza di ciascuna organizzazione. Con concorrenti come Amundi che cercano di espandersi, Generali potrebbe essere motivata ad agire rapidamente per evitare di perdere terreno e per cogliere l'opportunità di posizionarsi come leader nel settore dell'asset management europeo. La potenziale acquisizione di Natixis da parte di Generali nel 2025 rientra in una strategia di consolidamento, creazione di sinergie e rafforzamento della competitività nel mercato europeo dell'asset management. Tuttavia, la realizzazione di questo accordo dipenderà dalla capacità di entrambe le parti di finalizzare le trattative e di superare le sfide associate a tale integrazione.

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