Il CES non è in grado di confermare i casi di COVID-19 dopo che 70 cittadini sudcoreani sono risultati positivi al test

L'organizzatore del CES, la più grande fiera tecnologica del mondo, ha dichiarato giovedì di non essere in grado di confermare il numero di casi di COVID-19 dall'evento che si è tenuto di persona a Las Vegas la scorsa settimana, dopo che le autorità sudcoreane hanno dichiarato che circa 70 partecipanti del Paese sono risultati positivi al virus.

I 70 cittadini sudcoreani includevano rappresentanti di Samsung Electronics e del produttore di chip SK Hynix, hanno riferito le fonti a Reuters martedì.

Dei 40.000 partecipanti al CES, il 30% proveniva da fuori degli Stati Uniti.

La fiera, che si è svolta sia online che offline tra il 5 e il 7 gennaio, è andata avanti nonostante le aziende più importanti, tra cui General Motors e Amazon.com Inc, abbiano annullato la loro partecipazione di persona, a causa dell'aumento dei casi di Omicron in tutto il mondo.

"I risultati dei test effettuati in loco dal personale medico sono stati comunicati alle autorità sanitarie locali del Nevada meridionale", ha dichiarato l'organizzatore del CES, Consumer Technology Association.

Il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani del Nevada non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento da parte di Reuters.

In altre notizie dal CES, la casa automobilistica Stellantis NV ha detto che l'Amministratore Delegato Carlos Tavares, che ha partecipato alla fiera, non ha contratto la COVID-19 a Las Vegas.