Starmer, il cui Partito Laburista ha vinto le elezioni di luglio, è stato chiaro sul fatto che il suo governo non cercherà di negoziare in blocco l'accordo Brexit che ha portato la Gran Bretagna fuori dal blocco.
Ma sta cercando di modificare la relazione in una serie di aree. L'Unione Europea condivide il suo desiderio di un patto di sicurezza comune, ma i colloqui sulle barriere alla circolazione di merci e persone potrebbero rivelarsi più difficili.
"Saremo in grado di affrontare le sfide (internazionali) solo mettendo il nostro peso collettivo dietro di esse, ed è per questo che sono così determinato a lasciarci alle spalle gli anni della Brexit e a stabilire una relazione più pragmatica e matura con l'Unione Europea", ha detto Starmer in una dichiarazione prima della visita.
Starmer ha già visitato Berlino, Parigi, Roma e Dublino dopo l'elezione, per gettare le basi per un ripristino dei rapporti. Oltre alla von der Leyen, Starmer avrà colloqui con il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel e con la Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola mercoledì.
"La parola "reset" viene usata da entrambe le parti, quindi ovviamente sarà un'opportunità per discutere di una possibile via da seguire", ha detto un portavoce della Commissione questa settimana.
"Si tratta di un primo incontro tra i due e quindi sarà semplicemente l'inizio di una conversazione".
Starmer ha escluso qualsiasi ritorno al mercato unico dell'UE, all'unione doganale o alla libertà di movimento.
Ma si è impegnato a cercare un nuovo accordo veterinario volto a ridurre i controlli alle frontiere, e vuole anche il riconoscimento reciproco di alcune qualifiche professionali e un accesso più facile all'UE per gli artisti in tournée.
TONO PIÙ CALDO
Sebbene i toni più caldi di Starmer siano stati accolti con favore dai leader dell'UE, entrambe le parti hanno riconosciuto che i cambiamenti nella sostanza delle relazioni saranno oggetto di una dura negoziazione, anche se i principi fondamentali dell'accordo sulla Brexit non saranno toccati.
Per esempio, Starmer ha detto che non ci sono piani per un programma di mobilità giovanile, rifiutando una proposta dell'UE che consentiva ai cittadini europei tra i 18 e i 30 anni di vivere in Gran Bretagna e ai giovani britannici di rimanere nell'UE per un massimo di quattro anni.
La mobilità giovanile è una richiesta chiave dell'UE e l'accettazione di Londra, forse in forma attenuata, potrebbe essere una condizione per avanzare nella lista dei desideri della Gran Bretagna.