Lunedì Buhari ha acconsentito alla transazione da 1,28 miliardi di dollari, solo che la Nigerian Upstream Petroleum Regulatory Commission ha dichiarato di opporsi all'accordo, senza però fornire una motivazione.

La transazione è tenuta sotto stretta osservazione da altre major petrolifere come Shell e TotalEnergies, che hanno annunciato l'intenzione di vendere alcune attività locali.

"Il Presidente ha deciso di permettere alle autorità di regolamentazione di fare il loro lavoro. Per il momento, sta trattenendo la sua precedente approvazione, per consentire il completamento del processo, e questo è quanto", ha dichiarato a Reuters il portavoce presidenziale Garba Shehu.

Seplat ha dichiarato in un comunicato di non aver ricevuto alcuna notifica ufficiale del dietrofront di Buhari e sta cercando di ottenere chiarimenti dalle autorità.

Le major petrolifere che operano in Nigeria vogliono abbandonare le operazioni in acque poco profonde, citando la preoccupazione per le interruzioni da parte delle comunità locali e concentrarsi sulla perforazione in acque profonde.