Alle 1500 GMT, il rand era scambiato a 15,1300 contro il dollaro, circa lo 0,6% in più rispetto alla chiusura di venerdì.

Gli analisti di ETM Analytics hanno affermato che il rand è stato sostenuto negli ultimi tempi dalle forti condizioni commerciali del Sudafrica, dai rendimenti reali relativamente alti e dalle nuove promesse di riforma del Presidente Cyril Ramaphosa.

Ma lo stallo sull'Ucraina ha il potenziale per scuotere i mercati globali.

Gli Stati Uniti domenica hanno detto che la Russia potrebbe creare un pretesto a sorpresa per un attacco all'Ucraina. Tuttavia, Mosca nega qualsiasi piano di questo tipo e ha accusato l'Occidente di "isteria".

L'attenzione locale questa settimana si è concentrata sui numeri dell'inflazione al consumo di gennaio e sulle vendite al dettaglio di dicembre, mercoledì.

Entrambi i comunicati forniranno ulteriori indizi sulla pressione dei prezzi e sullo stato di salute dell'economia più industrializzata dell'Africa, mentre i mercati cercheranno di prevedere se la Reserve Bank sudafricana aumenterà il suo tasso di prestito principale per la terza volta consecutiva in occasione della prossima riunione di politica monetaria a marzo.

L'obbligazione di riferimento 2030 del Governo si è indebolita, con un rendimento in aumento di 2,5 punti base al 9,22%.

Le azioni della Borsa di Johannesburg (JSE) sono scese in quanto gli investitori si sono ritirati dai mercati per i timori di un imminente rialzo dei tassi di interesse e per la minaccia di invasione russa in Ucraina, che ha fatto impennare i prezzi del petrolio lunedì.

Tuttavia, il commento di un alto funzionario russo di usare la diplomazia con l'Occidente ha attenuato i timori di un'invasione a breve. Questo ha riportato un po' di allegria sul mercato.

L'indice benchmark all-share ha chiuso in ribasso dello 0,81% a 75.765 punti e l'indice blue-chip delle 40 aziende principali ha chiuso in ribasso dello 0,79% a 69.131 punti.

Mentre il petrolio greggio ha toccato il suo picco di sette anni, le aziende di materie prime sono salite sul JSE, con Sasol Ltd, il più grande fornitore di prodotti petroliferi del Paese, che ha chiuso in rialzo del 4%, mentre le principali aziende aurifere, come Gold Fields Ltd, Harmony Gold e altre, sono salite tra il 6% e il 10%, in quanto gli investitori sono andati a caccia di investimenti rifugio sul mercato azionario.