MILANO (MF-DJ)--Illumia, operatore bolognese nel mercato libero dell'energia elettrica e del gas, entra nel mondo della produzione e si prepara a presentare un piano industriale a cinque anni «che prevede una pipeline di 100 mw di progetti rinnovabili fra nuova generazione e sostegno a comunità energetiche e autoconsumo, per portare la capacità produttiva in grado di soddisfare la nuova domanda interna.

Attualmente il nostro mercato captive è composto da più di 500mila clienti, che pensiamo di raddoppiare prossimamente», annuncia il presidente Marco Bernardi: «È una delle lezioni dello shock energetico del 2022: gli operatori come noi hanno iniziato a pensare ad alternative per approvvigionarsi. Per noi è una svolta strategica: la crisi ha suggerito una maggiore autosufficienza e una minore dipendenza dal mercato. Inoltre, se 20 anni fa l'offerta era più ampia della domanda, oggi ci troviamo in situazione opposta: è un momento disruptive».

Bernardi, scrive il Sole 24 Ore, sottolinea i numeri di questa svolta: «Sappiamo di avere una domanda energetica interna di circa 350 MW dal nostro portafoglio. Non è realistico soddisfarla tutta ora, ma dobbiamo tendere a farlo. Dipenderà anche dall'infrastruttura regolatoria. Tuttavia grazie alla stabilità raggiunta in questi anni rimaniamo ottimisti. Abbiamo già una trentina di MW in progetto per il 2024. Tendenzialmente stiamo puntando sul fotovoltaico perché è la forma di produzione oggi più facile e di più ampia diffusione. La comunità energetica si poggia su impianti rinnovabili e ci candidiamo a essere chi li realizza».

Dopo aver chiuso il 2022 con un fatturato sopra il miliardo e un'ebitda in crescita in doppia cifra rispetto alle previsioni di budget, nel nuovo piano industriale 2023-28 l'azienda sottolinea il cambiamento sostanziale del modello di business. Bernardi specifica l'interesse sia per la produzione interna che per altri tipi di modalità: «I Ppa (power purchase agreement), per esempio: in questo ambito abbiamo già un contratto con con Falck per la fornitura pluriennale di energia a un prezzo bloccato. Con i Ppa di nuova generazione l'operatore elettrico si impegna ad acquistare a prezzo fisso e questo rende l'investimento del produttore facilmente bancabile, dando stabilità a tutta la filiera. Tuttavia questo schema non si può applicare al mercato domestico, visto che i clienti possono rescindere il contratto in 15 giorni. Servirebbe una maggiore regolamentazione in questo».

Il nuovo piano industriale di Illumia prevede anche 10 milioni di investimenti nei prossimi 5 anni in innovazione tecnologia e digitale che comprendono l'utilizzo dell'intelligenza artificiale per previsioni metereologiche e per sviluppare nuovi servizi orientati alla transizione. Stima inoltre di raggiungere un milione di clienti nei 5 anni grazie alla crescita organica, a operazioni M&A e alla partecipazione alle aste per i clienti residenziali ancora in maggior tutela, indetti per la fine di quest'anno. Infine programma un rafforzamento nel mondo dei servizi di efficientamento energetico per contribuire alla diminuzione dei consumi nazionali, altra leva importante per la discesa dei prezzi. Secondo il presidente di Illumia, il passaggio alla produzione di energia, soprattutto rinnovabile, «sarà un trend che si svilupperà: non saremo soli a intraprendere questo percorso. In questo campo esistono ampi spazi di crescita, anche grazie alla spinta del Pnrr. Per lo sviluppo degli impianti noi partiremo dall'area geografica a noi vicina: Centro e Nord Italia», conclude Bernardi.

red


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March 31, 2023 03:48 ET (07:48 GMT)