ROMA (MF-DJ)--L'aumento delle quotazioni delle materie prime, favorito dalla ripresa globale, si è riflesso sui prezzi al consumo, portando l'inflazione in giugno all'1,3%, il livello più alto degli ultimi tre anni; al netto di energia e alimentari l'inflazione resta tuttavia molto debole (0,3%). "Non vi è evidenza di rilevanti effetti di ulteriore trasmissione dei costi energetici ai listini di vendita di beni e servizi finali; non emergono segnali di incrementi significativi dei salari".

Lo sottolinea Banca d'Italia nel bollettino economico precisando che i rischi attorno alle proiezioni di inflazione "sono bilanciati e dipendono anche dalla sua evoluzione nell'area dell'euro". Da un lato, il permanere di "ampi margini di capacità inutilizzata potrebbe ritardare la ripresa delle retribuzioni; dall'altro, un'azione persistente di sostegno all'attività economica potrebbe favorire, nell'area dell'euro e in Italia, un ritorno più rapido delle aspettative e della dinamica salariale verso valori coerenti con la definizione di stabilità dei prezzi".

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(END) Dow Jones Newswires

July 16, 2021 09:15 ET (13:15 GMT)