MILANO (MF-DJ)--L'anno appena trascorso ha avuto un impatto dirompente su tutti gli aspetti delle nostre vite e anche il rapporto che gli Italiani hanno con il proprio consulente finanziario e con gli investimenti è cambiato. Ma in che modo? Lo rivela l'indagine commissionata da Invesco e condotta da Eumetra che mette a confronto consulenti e investitori a un anno dall'inizio della pandemia. La ricerca, svolta su un campione di 803 investitori e 301 consulenti, ha messo in luce quanto, in un momento drammatico senza precedenti, l'investitore abbia dimostrato nervi saldi e consapevolezza: la prima necessità, infatti, per il 26% risulta essere il desiderio di studiare e informarsi di più prima di investire, seguita dal desiderio di diversificare (25%) e di essere più razionale (23%).

Infine, nonostante oltre un anno di social distancing e video call, l'investitore riconosce il valore cruciale di un buon consulente (13%), a testimonianza che - in momenti difficili - i rapporti umani e professionali di qualità si rivelano fondamentali.

In un Paese in cui si rileva da sempre un'enorme liquidità sui conti correnti, aspetto che la pandemia ha accresciuto, la ricerca evidenzia nell'84% del campione un orientamento alla crescita del proprio patrimonio nel prossimo futuro (2-3 anni) - una crescita prudente e non orientata al rischio eccessivo - anche se si ritiene utile disporre di una liquidità maggiore rispetto al solito (nel 55% dei casi). Ciò che balza all'occhio è che questa predisposizione all'investimento, per compiersi, ha bisogno di motivazioni sufficientemente credibili: l'investitore italiano si dimostra quindi poco sensibile al globale andamento positivo dei mercati, cerca motivazioni più solide nel tempo.

Ma quali possono essere motivazioni percepite come convincenti? Storytelling, innovazione, trend strutturali di lungo periodo e impatto, motivazioni che mettono ancora una volta al centro l'individuo e i suoi bisogni, compreso quello di capire in cosa si sta investendo e di contribuire a un mondo migliore, dandogli un senso nella sua utilità sociale ed economica. In questo scenario diventano determinanti le capacità di raccontare, appassionare e coinvolgere e quella di ascoltare e trasformare le strategie di investimento in risposte concrete a necessità e obiettivi familiari.

Per quanto riguarda i trend strutturali, vengono identificati come uno dei pilastri della saggezza finanziaria e i più noti sono quelli che maggiormente hanno impattato le nostre vite negli ultimi mesi: internet, e-commerce e salute. Per l'86% degli intervistati tutto ciò che attiene all'universo digitale aumenta la sostenibilità nel mondo e per l'89% crea valore per l'economia. Anche il trend ESG viene valutato un miglioratore del mondo dall'81% del campione e, a seguito della pandemia, i criteri ESG hanno mostrato un'evoluzione, e oggi ci si aspetta che la sostenibilità salvi il mondo (riscaldamento globale 44%) e migliori la gestione delle risorse scarse (41%). L'healthcare, dopo il digital, è il trend piu` noto presso gli investitori: l'utilità sociale immediata di questo trend porta l'85% del campione a legarlo al miglioramento del mondo e l'89% ne percepisce la creazione di valore per l'economia e le imprese.

alb

alberto.chimenti@mfdowjones.it

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April 27, 2021 06:11 ET (10:11 GMT)