La storia dei mercati finanziari turchi risale al XIX secolo, quando fu emesso il primo strumento di debito pubblico per finanziare i costi della guerra di Crimea. Nei decenni successivi, il potere dell'Impero Ottomano ha permesso una notevole espansione dei mercati dei capitali. La Borsa Istanbul (BIST), come la conosciamo oggi, è stata creata nel 2013 in seguito al raggruppamento sotto un'unica piattaforma di tutte le classi di attività e degli strumenti finanziari negoziabili nel Paese (azioni, obbligazioni, strumenti del mercato monetario, derivati, metalli preziosi, ecc.).

Indici BIST, benchmark per le azioni

Il mercato azionario turco vale tra i 390 e i 400 miliardi di dollari nel momento in cui scriviamo queste righe, sulla base della capitalizzazione totale delle società quotate. Gli investitori utilizzano due indici principali come benchmark di questo mercato. Il BIST 30, che comprende le principali aziende turche, rappresenta circa il 40% della capitalizzazione totale. L'ampio indice BIST 100 copre circa il 63% della capitalizzazione di Borsa Istanbul.

Le cinque maggiori aziende che li compongono sono il gruppo bancario QNB Finansbank (capitalizzazione di 30,9 miliardi di dollari), il conglomerato Koç (13,9 miliardi di dollari), la società di trasporti e merci Türk Hava Yollari Anonim Ortakligi (12,2 miliardi di dollari), la casa automobilistica Ford Otomotiv (11,6 miliardi di dollari, posseduta al 41% dalla casa madre americana) e il gruppo turistico Petrokent Turizm (4,2 miliardi di dollari).

Le più grandi aziende turche. Le trovate nello StockScreener di MarketScreener a questo link (fonte: MarketScreener)

Da un punto di vista settoriale, l'indice è piuttosto diversificato. È composto principalmente da holding e società di investimento (15,4%), banche (14%), aziende del settore chimico, petrolifero e delle materie plastiche (11,3%), trasporto e stoccaggio (9,3%), vendita al dettaglio (9,1%), industriali (8,8%) e metalli di base (5,2%). Il segmento tecnologico, sovradimensionato in alcuni mercati occidentali, è molto debole.

Un mercato vivace per le IPO

Come la maggior parte dei mercati emergenti, la Turchia presenta una forte dinamica di introduzioni in Borsa. Nel 2023, la Borsa Istanbul ha registrato 52 IPO, per un totale di 3 miliardi di dollari, diventando così l'undicesima borsa valori al mondo su questo parametro. Questa tendenza è stata esacerbata dalla difficoltà di accesso al credito, eredità dell'inflazione galoppante del Paese. L'apertura del capitale al pubblico sembra essere l'alternativa migliore per recuperare fondi.

Nel 2023, in Turchia ci sono state molte più IPO e l'importo raccolto è aumentato rispetto ai 5 anni precedenti (fonte: EY).

Tutti gli investitori possono accedere al mercato turco

La Turchia non impone restrizioni specifiche agli investitori stranieri, così da incoraggiare la circolazione dei capitali. Acquistare azioni turche è quindi del tutto possibile, a patto che il vostro broker o intermediario vi offra l'accesso a questo mercato.

La Turchia ha anche introdotto riforme per attrarre gli investimenti stranieri, in particolare semplificando le procedure di registrazione e offrendo incentivi fiscali. Gli investitori stranieri possono così investire in azioni turche anche attraverso ETF e ADR disponibili sui mercati internazionali. L'Amundi MSCI Turkey UCITS ETF Acc investe in un panel di 18 società con le maggiori capitalizzazioni e liquidità del Paese. Denominato in euro, riduce il rischio di cambio. Tuttavia, rimane riservato agli investitori più esperti, data l'attuale situazione del Paese.

Regolamentazione e protezione degli investitori

Il mercato azionario turco è regolamentato dalla Capital Markets Authority of Turkey (CMB), che garantisce la trasparenza e la tutela degli investitori. La CMB impone regole sulla divulgazione delle informazioni e sul governo societario, alla stregua della Consob in Italia e della SEC negli Stati Uniti.

Orari e giorni di negoziazione della Borsa Turca

La Borsa İstanbul è aperta dal lunedì al venerdì, dalle 09:30 alle 18:00 ora locale. La differenza di fuso orario tra Italia e Turchia è di 1 ora in inverno e di 2 ore quando è in vigore l'ora legale.

Un po’ di macroeconomia: inflazione in Turchia

In Turchia i prezzi sono saliti alle stelle e le famiglie hanno visto ridursi drasticamente il loro potere d'acquisto. Gli affitti sono più che raddoppiati in ciascuno degli ultimi due anni. Il terremoto che ha colpito il sud del Paese all'inizio del 2023 ha portato ulteriori tensioni sul mercato, oltre al disastroso bilancio umano. I tassi di riferimento sono stati fortemente aumentati, fino al 45%, ma il settore alimentare e i successivi aumenti del salario minimo stanno contribuendo a far salire i prezzi. Di conseguenza, la lira turca è crollata. Se nel marzo 2021 il tasso di cambio con l'euro era di 1 euro = 8 TRY, oggi è di 1 euro = 33,8 TRY.

L'inflazione è stata tuttavia accompagnata da un afflusso di capitali stranieri nelle azioni turche dall'inizio della seconda metà dello scorso anno, dopo che il governo ha annunciato un nuovo programma economico in seguito alla rielezione del presidente Recep Tayyip Erdogan. Secondo i dati del Financial Times, la cifra per il solo mese di giugno ammonta a 1 miliardo di dollari. Il crollo della lira turca, inizialmente legato all'interruzione della politica di massiccio sostegno all'economia, ha reso le azioni turche molto convenienti per gli investitori stranieri. I rapporti di valutazione sono scesi a livelli molto bassi, facendo salire i rendimenti e attirando gli investitori.

Ma non ci si deve ingannare. Questi investimenti stranieri sono principalmente scommesse speculative piuttosto che investimenti strategici a lungo termine. La situazione del Paese è delicata, per non dire disastrosa. I consumi delle famiglie sono diminuiti drasticamente e tutto è diventato troppo costoso. I tassi di interesse della banca centrale bloccano quasi completamente il sistema creditizio. È facile capire perché la performance delle azioni turche in valuta locale non è paragonabile a quella in euro. Illustrazione in basso.

Un investitore straniero non deve dimenticare di mettere in relazione i suoi guadagni con il tasso di cambio. In valuta locale, da marzo 2021 il BIST100 ha registrato la seguente performance (fonte: Bloomberg)

Ma nello stesso periodo, in euro, l'indice non si è mosso dalla fine del 2022. Ciononostante, l'indice ha registrato un'impennata tra giugno e settembre 2023 grazie all'afflusso di capitali stranieri in seguito alla rielezione del presidente Erdogan (fonte: Bloomberg).