MILANO (MF-DJ)--Gli Stati Uniti stanno valutando sanzioni più severe sulle vendite di petrolio iraniano alla Cina per incoraggiare Teheran a concludere un accordo sul nucleare mentre i negoziati sono attualmente in stallo.

I negoziatori statunitensi hanno lavorato con i partner europei e internazionali a Vienna per rilanciare l'accordo del 2015 che limita il programma nucleare iraniano in cambio di minori sanzioni. Mentre i colloqui vacillano, gli Stati Uniti stanno esaminando opzioni volte a indurre l'Iran a continuare a negoziare o a punirlo se non lo fa.

Lo riporta Dow Jones Newswires, citando alcuni funzionari statunitensi e persone che hanno familiarità con la questione.

Un piano in fase di elaborazione soffocherebbe le crescenti vendite di petrolio greggio dell'Iran alla Cina, il principale compratore di greggio da Teheran, attraverso nuove sanzioni mirate alle reti di spedizione che aiutano a esportare circa un milione di barili al giorno e portano entrate vitali per il governo iraniano, hanno detto i funzionari.

I nuovi passi avranno luogo se i colloqui sul nucleare falliscono, hanno detto i funzionari.

"Non c'è molto da sanzionare nell'economia iraniana", ha detto uno dei funzionari degli Stati Uniti. "Le vendite di petrolio dell'Iran alla Cina sono l'unico punto da colpire".

Nessuna decisione è stata presa, hanno detto i funzionari. Ci sono rischi che lo sforzo possa ritorcersi contro, spingendo l'Iran ad accelerare il programma nucleare e si stanno valutando anche altre opzioni.

I negoziati si sono fermati quando il presidente eletto iraniano, Ebrahim Raisi, fautore della linea dura nei confronti degli Usa, ha affermato che Teheran non accetterà un accordo senza una rimozione completa delle sanzioni statunitensi, cosa che Washington ha detto essere fuori discussione.

lus

(END) Dow Jones Newswires

July 19, 2021 07:16 ET (11:16 GMT)