ROMA (Reuters) - Istat stima che nel 2022 l'insieme delle politiche per le famiglie abbia ridotto diseguaglianza e rischio povertà nel Paese.

Secondo un report diffuso stamani dall'istituto, la diseguaglianza (misurata con l'indice di Gini sui redditi) è scesa al 29,6% dal 30,4%, mentre il rischio povertà risulta passato al 16,8% dal 18,6%.

Le stime, spiega il report, "includono gli effetti dei principali interventi sui redditi familiari adottati nel 2022: la riforma Irpef; l'assegno unico e universale per i figli a carico; le indennità una tantum di 200 e 150 euro, i bonus per le bollette elettriche e del gas; l'anticipo della rivalutazione delle pensioni".

IL PESO DELLE MISURE

Nel dettaglio, l'introduzione dell'assegno unico migliora la situazione reddituale del 24,3% delle famiglie (con un beneficio medio stimato pari a 1.714 euro) mentre lascia invariata quella del 66,4% delle famiglie e fa registrare un peggioramento per il 9,3%.

"I bonus per l'elettricità e il gas e l'indennità di 150 euro sono quelli disegnati per aiutare le famiglie a più basso reddito mentre l'indennità di 200 euro riguarda anche individui con redditi superiori alla media. I bonus, pari in media a 404 euro l'anno, riguardano tre quarti delle famiglie (75,6%)" e presentano "un marcato profilo redistributivo".

Passando alla rivalutazione delle pensioni per quattro mensilità del 2022, "l'importo medio del beneficio è stimato pari a 113 euro".

La riforma dell'Irpef ha dato luogo a una diminuzione delle aliquote medie effettive più accentuata nei tre quinti di famiglie con redditi medi e medio-alti; fra le famiglie che migliorano la propria situazione, "il beneficio medio risulta meno elevato nel quinto più povero della popolazione, caratterizzato dalla presenza di contribuenti con redditi inferiori alla soglia della no-tax area, esenti da imposta".

(Antonella Cinelli, editing Francesca Piscioneri)