Stando ai dati diffusi da Istat, nel mese osservato si segnala un calo mensile dell'1,9% - maggior decremento da settembre - dopo il -0,6% di marzo e a fronte di un consensus pari a +0,1%.

Variazioni negative caratterizzano, i beni intermedi (-2,6% m/m), i beni strumentali (-2,1%) e, in misura meno marcata, i beni di consumo (-0,4%) e l'energia (-0,3%).

"Il quadro è negativo anche su base trimestrale", sottolinea l'istituto nella consueta nota, precisando che nel periodo febbraio-aprile il livello della produzione diminuisce dell'1,3% rispetto ai tre mesi precedenti.

Corretta per gli effetti di calendario, ad aprile la produzione segna un -7,2% su anno dopo il -3,2% del mese prima. Le attese Reuters convergevano su un -4,1% annuo.

I giorni lavorativi di calendario sono stati 18 contro i 19 di aprile 2022.

"Pure in termini tendenziali, al netto degli effetti di calendario, si osserva una caduta marcata", commenta ancora Istat. "A livello settoriale è molto ampia la flessione per l'energia e i beni intermedi, mentre risulta contenuto il calo per i beni strumentali".

Gli unici settori di attività economica in progresso su anno sono la fabbricazione di mezzi di trasporto (+5,7%), di coke e prodotti petroliferi raffinati (+2,1%) e di prodotti farmaceutici (+0,6%), come si evince dal grafico Istat qui di seguito.

Secondo gli economisti di Prometeia, la produzione sarà stagnante nel secondo trimestre mentre il risultato del terzo è caratterizzato da una crescente incertezza.

Alla performance sotto le attese del manifatturiero - indicata anche dagli indici di fiducia e dal Pmi - fa da contraltare la solidità dei servizi, che ha consentito a Istat, in linea con le stime del governo, di ipotizzare per quest'anno una crescita del Pil dell'1,2%.

(Valentina Consiglio, editing Alessia Pé)