ROMA (MF-DJ)--Colpo di scena per Ita Airways. Il Tesoro avrebbe scelto il gruppo guidato da Certares per la privatizzazione della compagnia di bandiera, indicando a Palazzo Chigi che l'offerta migliore viene dal fondo Usa alleato di Delta Airlines e Air France. Il comunicato ufficiale, salvo sorprese sempre possibili, dovrebbe essere diffuso questa mattina.

Lo scrive Il Messaggero sottolineando che si tratta di un ribaltone rispetto alle indicazioni degli ultimi giorni che davano per favorito, su indicazione di una parte degli advisor, il tandem Msc-Lufthansa, il colosso del cargo e il gigante tedesco che si erano fatti avanti per primi per acquistare il vettore, mettendo a punto un piano a vasto raggio con sinergie nel trasporto merci e passeggeri.

Fonti politiche confermano che il dossier è stato inviato a Palazzo Chigi con le motivazioni di questa scelta. Adesso spetterà al presidente Mario Draghi avviare, come assicurato a fine luglio, la trattativa in esclusiva. Va detto che la partenza del negoziato non significa che l'operazione sia conclusa. Spetterà infatti al nuovo esecutivo, dopo il disco verde dell'Antitrust Ue, mettere il timbro finale o ribaltare il processo decisionale. Il premier vuole comunque portare a termine il lavoro anche per rispettare gli impegni presi con la Ue che, come noto, ha consentito ad ottobre la nascita di Ita, consentendo generosi aiuti di Stato. Un via libera condizionato proprio all'avvio di quel processo di privatizzazione che ora prende corpo dopo una lunghissima trattativa.

Quanto alle ragioni di questa scelta, Certares ha recuperato terreno in extremis, mettendo sul piatto la potenza di fuoco dei due partner industriali: Delta è il più importante vettore mondiale, mentre Air France è ai vertici in Europa. Una alleanza che intende inserire sempre di più Ita nel ricco mercato americano, ma anche con lo sviluppo delle tratte internazionali, l'acquisto di nuovi aerei, la valorizzazione del turismo made in Italy. Proprio quest'ultimo punto è stato tra i più apprezzati al ministero, insieme ovviamente alla compattezza finanziaria dei partner. Tra l'altro sia Delta che Air France avrebbero assicurato di voler entrare nell'azionariato di Ita, investendo direttamente. Sia come sia, a far propendere la lancetta verso Certares sarebbero state le garanzie sul fronte della governance.

Rispetto a Msc-Lufthansa, Certares ha offerto circa 600 milioni per una quota vicina al 56 per cento, lasciando il 44% nelle mani del Mef, che avrebbe così due posti sui cinque del futuro cda di Ita privatizzata. La forte presenza del Tesoro nel board consentirà di condividere le scelte strategiche della compagnia, come espressamente chiesto dal Dpcm varato da governo che indica i paletti della cessione. Assicura di fatto le cinque direttrici l'alleanza: le garanzie occupazionali, l'integrazione in un network mondiale, lo sviluppo delle rotte internazionali, l'impulso al turismo, il ruolo centrale dell'aeroporto di Fiumicino, che diventerà la piattaforma per il mercato asiatico e africano. Nella trattativa in esclusiva tutti questi aspetti verranno ulteriormente chiariti, di certo però il Tesoro, quindi lo Stato italiano, avrà poteri di indirizzo importanti dopo aver investito 1,2 miliardi nella compagnia.

Tra l'altro Certares, che ha lavorato sodo prima del 22 agosto per mettere a punto l'offerta finale, rimodulando alcune proposte, offre ampie garanzie sul fronte commerciale, quello dove Ita è più debole. Il fondo Usa controlla uno dei più importanti network di agenzie che si occupano di vendita di viaggi e biglietti aerei, con ramificazioni globali e un bacino di clientela di alto livello. Trattandosi di Ita, erede di Alitalia, va detto che fino all'ufficialità non si può escludere nulla, anche un ribaltone nella notte, come già accaduto in passato con il matrimonio già quasi celebrato proprio con Air France nel 2008.

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3108:15 ago 2022


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