ROMA (Reuters) - Giorgia Meloni si avvia a diventare il primo presidente del Consiglio donna in Italia, a capo del governo più di destra dal secondo dopoguerra, avendo guidato al trionfo nelle elezioni di ieri l'alleanza con la Lega di Matteo Salvini e Forza Italia di Silvio Berlusconi.

I risultati provvisori indicano che la coalizione di destra dovrebbe avere una forte maggioranza in entrambi i rami del Parlamento, dando potenzialmente all'Italia una rara possibilità di stabilità politica dopo anni di sconvolgimenti e fragili coalizioni.

Meloni e i suoi alleati si troveranno a dover ora affrontare un impegnativo elenco di sfide, tra cui l'impennata dei prezzi dell'energia, la guerra in Ucraina e il nuovo rallentamento della terza economia della zona euro.

"Non siamo a un punto di arrivo ma di partenza: da domani dobbiamo dimostrare il nostro valore", ha detto la 45-enne leader di Fratelli d'Italia ai suoi sostenitori stamani all'alba.

Meloni minimizza le radici post-fasciste del suo partito e lo dipinge come un gruppo mainstream alla stregua dei conservatori britannici. Si è impegnata a sostenere la politica occidentale sull'Ucraina e a non correre rischi con le fragili finanze italiane.

Le capitali europee e i mercati finanziari esamineranno attentamente le sue prime mosse, dato il suo passato euroscettico e la posizione ambivalente dei suoi alleati sulla Russia.

Nel suo discorso per rivendicare la vittoria Meloni ha usato un tono conciliante.

"Se saremo chiamati a governare la nazione lo faremo per tutti, per unire un popolo esaltando ciò che unisce piuttosto che ciò che divide", ha detto. "Questo è il tempo della responsabilità".

MALE LA LEGA

Quando le sezioni scrutinate alla Camera sono 53.889 su 61.417 (87,7%), Fratelli d'Italia, che nel 2018 aveva il 4%, è oggi il primo partito con il 26,45%, seguono il Pd con il 19,35%, il M5S con il 14,86%, Lega 8,97%, FI 8,01%, Azione-Iv-Calenda 7,74%, Alleanza verdi e Sinistra 3,68%. Mentre al Senato, con 56.930 sezioni scrutinate su 60.399 alle 6,48, Fratelli d'Italia è al 26,4%, il PD si ferma al 19,1%, il M5S al 15,2%, la Lega al 9%, Forza Italia all'8,3% e Azione+Italia Viva al 7,7%.

Notte disastrosa per la Lega di Matteo Salvini che mostra un forte calo dall'oltre 17% di quattro anni fa, ed è stata superata dalla Meloni in tutti i suoi tradizionali feudi del nord.

Anche l'altro grande partito conservatore, Forza Italia di Silvio Berlusconi, si è fermato a circa l'8%, lasciando Fratelli d'Italia come partner dominante.

Sebbene si preveda che l'alleanza della Meloni possa avere una maggioranza confortevole in entrambe le Camere, i suoi membri hanno posizioni divergenti su diverse questioni che potrebbero essere difficili da conciliare.

Salvini, ad esempio, mette in discussione le sanzioni dell'Occidente contro la Russia e sia lui che Berlusconi hanno spesso espresso ammirazione per il capo del Cremlino Vladimir Putin.

I due hanno anche opinioni diverse su come affrontare l'aumento delle bollette energetiche e hanno fatto una serie di promesse, tra cui tagli alle tasse e riforma delle pensioni, che l'Italia farà fatica a permettersi.

Sarah Carlson, vicepresidente senior dell'agenzia di rating Moody's, ha dichiarato che il prossimo governo italiano dovrà gestire un onere del debito "che è vulnerabile alla crescita negativa, ai costi di finanziamento e all'andamento dell'inflazione".

Meloni subentrerà a Mario Draghi, che durante i 18 mesi di mandato ha spinto Roma al centro della politica dell'Ue, stringendo stretti legami con Parigi e Berlino.

Tra i primi leader a congratularsi con la Meloni c'è stato invece Viktor Orban, premier dell'Ungheria, accusato da Bruxelles di aver violato lo Stato di diritto, ma vicino sia a Meloni che a Salvini.

Nonostante la sua netta vittoria, l'affluenza alle urne è stata solo del 64%, contro il 74% di quattro anni fa: un record negativo in un Paese che storicamente ha una forte partecipazione elettorale.

La destra ha sfruttato al meglio la legge elettorale italiana, che favorisce i partiti che stringono alleanze prima del voto. I partiti di centro-sinistra e centristi non sono riusciti ad unirsi e, pur avendo ottenuto più voti dei conservatori, si ritrovano con un numero di seggi molto inferiore.

Il Partito Democratico si è fermato sotto il 20%, il Movimento 5 Stelle ha ottenuto circa il 15%, mentre il gruppo centrista di Carlo Calenda e Matteo Renzi si avvicina all'8%.

"Questa è una serata triste per il Paese", ha dichiarato Debora Serracchiani del PD. "(La destra) ha la maggioranza in Parlamento, ma non nel Paese".

(Versione italiana Stefano Bernabei, editing Sabina Suzzi)

di Gavin Jones e Crispian Balmer