"La ripresa dell'economia italiana ha il passo del gambero. Dopo il balzo in avanti del terzo trimestre (+16 per cento), il Pil è arretrato nel quarto 2020 e nel primo 2021. Disegnando, così un andamento a W", dice Ref in una nota.

"Alla fine di quest'anno il Pil pro-capite sarà ancora inferiore del 3 per cento rispetto ai livelli di fine 2019, mentre alla conclusione del biennio previsivo risulterà dell'1p er cento sotto i valori pre-pandemia".

Il tasso di disoccupazione è visto salire dal 9,2% previsto per il 2020, all'11,1% nel 2021 e al 10% nel 2022.

"L'interrogativo cruciale è comprendere cosa accadrà quando la fase di emergenza finirà e scatteranno i tagli agli organici che già molte imprese hanno definito per adeguare la capacità produttiva al più basso livello della domanda", dice Ref.

Il grosso impegno di finanza pubblica legato agli interventi di sostegno all'economia colpita dagli effetti della pandemia, produrrà una crescita del debito che in rapporto al Pil è visto al 156,9% nel 2020 per salire al 158% nel 2021. Nel 2022 il debito Pil calerebbe al 155,9%.

(Stefano Bernabei, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)