Secondo i dati forniti stamani da Istat, nel mese in esame il commercio extra-Ue risulta in deficit per 2,040 miliardi di euro rispetto all'avanzo di 1,962 miliardi a ottobre 2021.

L'export sale del 16,6% su anno e l'import del 38,3%, da +27,2% e +59,0% rispettivamente del mese prima.

"Il deficit energetico si riduce nel confronto con settembre, quando era superiore in valore assoluto ai 12 miliardi, e contribuisce al ridimensionamento del deficit commerciale (2 miliardi in valore assoluto, rispetto ai 5 di settembre)", spiega l'istituto in una nota.

Nella dinamica congiunturale, si registra una flessione dell'export verso i paesi extra Ue che, per quanto generalizzata, "è per più della metà dovuta al calo delle vendite di beni strumentali".

Per l'import, la flessione congiunturale è quasi totalmente dovuta alla contrazione degli acquisti di energia (-19,5%).

Nel trimestre agosto-ottobre, rispetto al precedente, l'export diminuisce dell'1,5% per effetto del calo delle vendite di energia (-37,9%) e beni strumentali, mentre l'import segna un rialzo congiunturale del 4,6% a cui contribuiscono i maggiori acquisti di beni strumentali (+10,5%), energia (+7,9%) e beni di consumo non durevoli (+6,8%).

(Antonella Cinelli, editing Stefano Bernabei)