MILANO (MF-DJ)--Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno e i servizi della commissione von der Leyen, nella lunga intervista pubblicata su MF-Milano Finanza in edicola domani, fa chiarezza su alcuni dei punti di maggior interesse relativi alla posizione della Commissione Europa in merito ai vaccini per il Covid-19, alla regolamentazione del potere degli Over The Top, nel settore digital e internet, oltre che alla cancellazione del debito pubblico dovuto alla pandemia e alla valutazione dell'esecutivo a maggioranza larga, comprensiva della Lega, guidato da Mario Draghi: "In un momento così importante per il nostro continente e per i suoi popoli, sono fiducioso che sotto la guida di Draghi l'Italia sarà un attore cruciale nel determinare il futuro dell'Europa". Dice il politico francese, con un importante passato da manager di grandi aziende quali Bull, Thomson e France Telecom che risponde a chi imputa alla Commissione Ue la responsabilità di non riuscire ad approvvigionarsi in Europa di vaccini.

E' stato un errore o ci sono responsabilità di Big Pharma?

"L'anno scorso l'Ue ha concluso contratti con 6 case farmaceutiche che stavano sviluppando potenziali vaccini, assicurandosi un portafoglio di oltre 2,6 miliardi di dosi, sufficienti a garantire la vaccinazione di tutti gli europei, sostenerla anche in altri Paesi e anticipare l'arrivo di varianti. Per produrre vaccini su questa scala, è necessario un incremento senza precedenti della capacità produttiva in tutta Europa. Dal febbraio 2021, sono responsabile della task force per far sì che questo incremento di capacità industriale per la produzione di vaccini contro il COVID-19 diventi realtà. A questo fine, sto monitorando da vicino la produzione, discuto quotidianamente con i capi d'impresa e amministratori delegati delle case farmaceutiche e visito siti produttivi in tutta Europa. Da un lato, devo purtroppo constatare che un produttore, AstraZeneca, non soddisfa le aspettative e gli impegni contrattuali, avendo consegnato solo 30 dei 120 milioni di dosi promessi entro il 31 marzo. Dall'altro lato, ci sono due produttori, BioNTech e Moderna, che stanno rispettando i loro impegni e (nel caso di BioNTech) stanno addirittura andando ben oltre.

Quando l'Ue avrà le dosi richieste di vaccini? Indichi una data precisa.

"La capacità di produzione in Europa sta aumentando rapidamente. In gennaio sono state prodotte 14 milioni di dosi, a febbraio 28 milioni, a marzo ci aspettiamo più di 60 milioni, e nel secondo trimestre avremo almeno 100 milioni di dosi al mese. Sulla base di queste cifre, ci aspettiamo che l'Europa sia in grado di produrre e consegnare entro la metà di luglio agli Stati membri vaccini sufficienti a mettere i governi nazionali in condizione di portare avanti le loro campagne di vaccinazione per raggiungere l'immunità (70 % della popolazione adulta)".

Lei ha dichiarato che l'UE non utilizzerà Sputnik. Perché?

"Nutro molto rispetto per gli scienziati russi e non ho motivo di credere che Sputnik V non sia efficace. Sarà l'EMA (agenzia europea del farmaco) a dircelo. Ma a tutt'oggi l'UE dispone già di un largo portafoglio di vaccini sicuri ed efficienti già autorizzati e in via di produzione di massa. Oggi, abbiamo 4 vaccini approvati, e probabilmente molto presto un quinto. La nostra priorità ora è l'aumento della produzione di questi vaccini, non cercare nuovi accordi".

Per quanto riguarda gli Over The Top, ancora più forti dopo la pandemia, siamo in ritardo per affrontarli?

"E' giunto il momento che l'Europa stabilisca i propri termini e condizioni che le piattaforme devono rispettare. È questo l'obiettivo del Digital Services Act e del Digital Markets Act" continua Breton spiegando come il primo aumenti la responsabilità delle piattaforme online per le decisioni di moderazione dei contenuti che possono incidere sulla sicurezza dei cittadini dell'UE e sui processi democratici nella nostra società, mentre il secondo garantisca che il settore digitale rimanga aperto ed equo per i consumatori e per le imprese di tutte le dimensioni, introducendo divieti e obblighi chiari per le grandi piattaforme sistemiche (i cosiddetti gatekeeper).

E in merito al dibattito che c'è in Italia e Francia sulla cancellazione o sterilizzazione del debito pubblico dovuto alla pandemia?

Breton, ricordando la rapidità con cui è stata data flessibilità sulle norme di bilancio e in materia di aiuti di stato e l'importanza del NextGenerationEU, dice: "il debito è debito e deve essere restituito. Gli impegni devono essere rispettati: questo è fondamentale per la stabilità e il funzionamento efficiente dei mercati finanziari".

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0118:23 apr 2021

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April 01, 2021 12:25 ET (16:25 GMT)