ROMA (MF-DJ)--In un contesto macroeconomico complicato per tanti settori, non fa eccezione il comparto media, oggetto di un report (non del tutto positivo) di Jp Morgan che ha analizzato la situazione europea contemplando i possibili scenari per il 2023 per i maggiori attori del settore. Tra i titoli passati sotto la lente, scrive MF-Milano Finanza, c'è anche quello di Mfe-MediaForEurope. Gli esperti hanno deciso di declassare la raccomandazione su Mfe da neutral a underweight, per via delle incertezze di settore ma anche "data la nostra inclinazione difensiva", hanno detto gli analisti.

Contemporaneamente però, hanno aumentato leggermente il prezzo obiettivo sul titolo da 0,54 euro a 0,58 euro per azione. Una fiducia che però non ha permesso al titolo del Biscione di salvarsi in borsa. Ieri, infatti, le azioni di classe A hanno ceduto il 2,65% a 0,37 euro, mentre quelle di classe B hanno perso il 3% chiudendo la seduta a 0,53 euro per azione. Non è andata meglio a Prosiebensat, il gruppo media tedesco in cui Mfe è primo azionista (con il permesso a salire fino alla soglia d'opa del 29%).

Jp Morgan ha declassato Prosiebensat da overweight a neutral, abbassando anche il target price da 13 a 11 euro. Secondo l'analista Daniel Kerven, le società di media europee dovranno probabilmente affrontare una recessione nella zona euro e nel Regno Unito a inizio del 2023 e una recessione negli Stati Uniti verso la fine dell'anno, «la recente ripresa dei titoli ciclici appare quindi prematura». Kerven ha abbassato le sue stime sugli utili su tutto il comparto, giustificando i vari downgrade con la sua preferenza per i titoli difensivi.

In linea generale, secondo il rapporto European media outlook di JP Morgan per il 2023, l'aumento dei tassi di interesse dovrebbe influenzare i multipli nel 2022 e il loro conseguente rallentamento dovrebbe influenzare gli utili nel 2023. Così, gli analisti hanno tagliato la loro stima degli utili per azione del settore media per il 2023 del 4%, «trainati dalla minore crescita della pubblicità televisiva, dal tasso di cambio e dai maggiori costi degli interessi». Per quanto riguarda i ricavi pubblicitari generali si prevede una crescita globale della pubblicità del 4%, la metà rispetto agli ultimi sei anni. Eppure va ricordato come Cologno sia riuscita nel tempo a tenere botta rispetto ai cali della pubblicità e dei ricavi pubblicitari, il calo si è avvertito ma meno della media nazionale. Prova ne siano i nove mesi 2022 con un fatturato pubblicitario di 1,309 milioni, in calo del 2,5% ma su una media italiana tv che cede l'8,6% (dati Nielsen).

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1309:08 dic 2022


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