L'Italia confida di essere in grado di trovare alleanze per la banca salvata Monte dei Paschi di Siena (MPS) entro quest'anno, ha dichiarato martedì il Ministro dell'Economia.

Dopo aver salvato MPS nel 2017 e aver ottenuto una partecipazione iniziale del 68%, negli ultimi mesi Roma l'ha ridotta a poco meno del 27% attraverso due collocamenti successivi sul mercato.

"Il Governo è fiducioso che il 2024 sarà un anno positivo per trovare partner strategici per il Monte dei Paschi", ha dichiarato il Ministro Giancarlo Giorgetti in una conferenza stampa.

L'Italia ha ora bisogno di tagliare ulteriormente la partecipazione per rispettare gli impegni di privatizzazione concordati con l'Unione Europea per liquidare il salvataggio da 5,4 miliardi di euro, hanno detto a Reuters due persone a conoscenza della questione.

Mentre un ulteriore collocamento rimane un'opzione una volta scaduto il periodo di blocco di 90 giorni dopo l'ultima vendita di quote, Roma ha favorito una soluzione più 'strutturale' per la banca.

Sia Giorgetti che il Primo Ministro conservatore Giorgia Meloni hanno ripetutamente affermato che il Governo cercherà di aumentare la concorrenza bancaria quando privatizzerà MPS.

Ciò ha sollevato la prospettiva di un potenziale accordo con i rivali di medie dimensioni, ossia Banco BPM e BPER Banca, rispettivamente la terza e la quarta banca più grande d'Italia.

Entrambe le banche hanno negato qualsiasi interesse per MPS. Due anni fa, il peso massimo UniCredit ha fatto deragliare gli sforzi di privatizzazione del Governo quando ha abbandonato i colloqui con il Tesoro per rilevare MPS, costringendo Roma a chiedere più tempo all'UE.

Una fusione rafforzerebbe la banca aumentando le sue dimensioni ed è preferibile dal punto di vista della stabilità finanziaria, hanno dichiarato in passato a Reuters persone separate vicine al processo di privatizzazione.

Tuttavia, in assenza di un accordo, il Tesoro potrebbe cercare di attrarre investitori a lungo termine, che formerebbero un gruppo di azionisti di base e fornirebbero maggiore stabilità alla banca, che ha visto aumentare la proprietà dei fondi con i due collocamenti azionari, ha aggiunto martedì una delle fonti.

La banca più antica del mondo ancora in attività, MPS è stata fondata nel 1472. Un'acquisizione sbagliata alla vigilia della crisi finanziaria globale, una cattiva gestione e uno scandalo sui derivati l'hanno portata sull'orlo del collasso.

Sotto l'amministratore delegato Luigi Lovaglio, un dirigente veterano di UniCredit, MPS sta distribuendo parte dei suoi utili del 2023 come dividendi, avendo ripreso i pagamenti con due anni di anticipo rispetto all'obiettivo.

Il marchio MPS è considerato un asset da preservare, dopo che la banca è riuscita a trattenere i depositanti durante gli anni di crisi, hanno detto le fonti.

(1 dollaro = 0,9190 euro) (Redazione: Giulia Segreti e Tomasz Janowski)