L'indice Caixin/Markit dei responsabili degli acquisti del settore manifatturiero (PMI) è salito a 51,7 a giugno, indicando anche la prima espansione in quattro mesi, rispetto al 48,1 del mese precedente. Questo è stato ben al di sopra delle aspettative degli analisti per un rialzo a 50,1.

L'indice a 50 punti separa la crescita dalla contrazione su base mensile.

La ripresa suggerita dal sondaggio Caixin, che si è concentrato su aziende più orientate all'esportazione e piccole nelle regioni costiere, è stata più convincente rispetto ai risultati di un sondaggio ufficiale.

L'attività economica ha registrato un'accelerazione nel mese di giugno, da quando sono stati revocati i vari blocchi COVID e sono diminuiti i casi COVID-19, con una serie di misure di sostegno presentate dal Consiglio di Stato alla fine di maggio per stabilizzare la crescita che hanno gradualmente avuto effetto.

Un sottoindice per la produzione è rimbalzato al livello più alto da novembre 2020, mentre i nuovi ordini, sostenuti dal primo aumento degli ordini di esportazione in circa un anno, hanno interrotto tre mesi di declino e hanno registrato la crescita più rapida in quattro mesi.

I tempi di consegna dei fornitori si sono stabilizzati a giugno, grazie all'attenuazione degli intoppi della catena di approvvigionamento, dopo il peggioramento degli ultimi due anni.

Tuttavia, nonostante il forte rimbalzo, le fabbriche sono rimaste caute in termini di assunzione di personale, con un calo dell'occupazione per il terzo mese consecutivo.

"La ripresa nell'era post-pandemia è rimasta il fulcro dell'economia attuale, ma la sua base è tutt'altro che forte", ha dichiarato Wang Zhe, economista senior del Caixin Insight Group.

"Il deterioramento del reddito e delle aspettative delle famiglie, causato da un mercato del lavoro debole, ha smorzato la ripresa della domanda. Di conseguenza, le politiche di sostegno dovrebbero essere rivolte ai dipendenti, ai lavoratori in nero e ai gruppi a basso reddito colpiti dalle epidemie".

L'economia cinese ha iniziato a tracciare un percorso di ripresa per uscire dagli shock dell'offerta causati dalle rigide misure di blocco, ma persistono dei venti contrari, tra cui il tasso di disoccupazione record nelle grandi città, un mercato immobiliare ancora debole, una spesa al consumo debole e la paura di eventuali ondate di infezioni ricorrenti.

Gli analisti prevedono un ulteriore miglioramento delle condizioni economiche nel terzo trimestre, anche se l'obiettivo ufficiale del PIL di circa il 5,5% per quest'anno sarà difficile da raggiungere, a meno che il governo non abbandoni la strategia zero-COVID.

Il Presidente Xi Jinping ha difeso la politica zero-COVID martedì, affermando che la Cina è disposta ad accettare un impatto temporaneo sullo sviluppo economico rispetto al danno alla salute delle persone.