L'economia britannica è cresciuta inaspettatamente nel secondo trimestre, ma è rimasta al di sotto del picco pre-pandemia, contrariamente alla stima precedente che prevedeva una ripresa, secondo i dati che hanno mostrato la portata della sfida che il nuovo Primo Ministro britannico Liz Truss deve affrontare.

I dati dell'Office for National Statistics hanno anche mostrato che il deficit delle partite correnti della Gran Bretagna - una grande preoccupazione per gli investitori stranieri - si è ridotto più del previsto.

L'ONS ha dichiarato che la produzione economica è aumentata dello 0,2% nel periodo aprile-giugno, rivisto al rialzo rispetto alla lettura precedente di una contrazione dello 0,1%.

Ma l'ONS ha rivisto al ribasso la sua stima per la ripresa della Gran Bretagna dalla pandemia COVID-19, riflettendo un colpo maggiore all'economia rispetto a quanto si pensava nel 2020, quando i blocchi sanitari hanno fatto chiudere le aziende in tutto il Paese.

"Il livello del PIL reale è ora stimato allo 0,2% al di sotto del livello pre-coronavirus al quarto trimestre 2019, rivisto al ribasso rispetto alle precedenti stime dello 0,6%", ha dichiarato l'ONS.

L'ONS ha dichiarato di ritenere che l'economia britannica si sia ridotta dell'11% nell'anno in cui il coronavirus ha colpito il Paese, una contrazione più grave rispetto alla precedente stima del 9,8%.

Samuel Tombs, capo economista del Regno Unito presso Pantheon Macroeconomics, ha detto che le cifre suggeriscono che il danno inflitto alla capacità di crescita dell'economia dal COVID-19 e dalla Brexit è ancora più grande di quanto si pensasse in precedenza.

"Queste revisioni costringeranno l'Office for Budget Responsibility a rivedere ulteriormente al ribasso le sue stime sul PIL potenziale futuro", ha affermato.

Il nuovo ministro delle Finanze britannico Kwasi Kwarteng ha pubblicato la scorsa settimana un piano economico che, a suo dire, avrebbe stimolato la crescita tagliando le tasse.

Gli investitori hanno risposto vendendo la sterlina e i titoli di Stato britannici, mettendo in risalto l'ampio deficit delle partite correnti del Paese.

Il deficit delle partite correnti nel periodo aprile-giugno si è ridotto a 33,8 miliardi di sterline. Gli economisti intervistati da Reuters avevano indicato un deficit di circa 44 miliardi di sterline. (1 dollaro = 0,8990 sterline)

Il deficit è stato inferiore a quello di 43,9 miliardi di sterline del primo trimestre, che è stato rivisto al ribasso rispetto ad una stima precedente, in parte a causa del fatto che le aziende energetiche, sostenute dall'impennata dei prezzi, hanno realizzato più profitti all'estero di quanto si pensasse inizialmente.

Il deficit di gennaio-marzo è rimasto il più grande mai registrato, ha dichiarato l'ONS. (Servizio di Andy Bruce, a cura di Willam Schomberg)