L'FBS (Movimento per la Svizzera Libera) sostiene che il contante sta riducendo il suo ruolo in molte economie, dal momento che i pagamenti elettronici diventano la norma per le transazioni in società sempre più digitalizzate, rendendo più facile per lo Stato monitorare le azioni dei suoi cittadini.

Vuole che venga aggiunta una clausola alla legge valutaria della Svizzera, che regola il modo in cui la banca centrale e il Governo gestiscono l'offerta di denaro, stabilendo che una "quantità sufficiente" di banconote o monete deve sempre rimanere in circolazione.

Non ci sono prove di movimenti verso una società senza contanti da parte delle autorità svizzere.

La FBS ha dichiarato di aver raccolto oltre 111.000 firme a sostegno della misura, più delle 100.000 necessarie per attivare un voto popolare. In base al sistema svizzero di democrazia diretta, la proposta diventerà legge se approvata dagli elettori, anche se il Governo e il Parlamento decideranno come attuare la legge.

"È chiaro che... sbarazzarsi del contante non solo tocca questioni di trasparenza, semplicità o sicurezza... ma comporta anche un enorme pericolo di sorveglianza totalitaria", ha dichiarato il presidente di FBS Richard Koller sul sito web del gruppo.

Egli considera inoltre la Svizzera come un portabandiera europeo per la difesa del contante, in quanto l'introduzione di tali garanzie nell'Unione Europea comporterebbe il processo "quasi impossibile" di ottenere l'approvazione di tutti i 27 Stati membri.

Accelerata dall'impatto dei blocchi COVID-19, la tendenza verso un aumento dei pagamenti senza contanti era evidente già nel 2017, quando uno studio Ipsos ha rilevato che più di un terzo degli europei e degli americani sarebbe felice di fare a meno del contante e che il 20% lo fa praticamente già.