Venerdì, una corte d'appello degli Stati Uniti ha respinto la richiesta della Halkbank turca di riconsiderare una sentenza che riteneva che il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti potesse perseguire la banca di proprietà statale con l'accusa di aver aiutato l'Iran ad eludere le sanzioni americane.

La Corte d'Appello del 2° Circuito degli Stati Uniti, con sede a New York, ha rifiutato di far riconsiderare all'intera corte la sentenza di ottobre con cui un gruppo di tre giudici aveva respinto l'argomentazione di Halkbank secondo cui meritava l'immunità dal processo.

La giuria del 2° Circuito non ha trovato alcuna base, in base ai principi secolari del diritto comune, per cui le società statali straniere siano assolutamente immuni da procedimenti giudiziari statunitensi relativi ad attività commerciali e non governative.

Halkbank, nei documenti del tribunale che chiedevano alla corte di riconsiderare, ha affermato che la sentenza della giuria "è in conflitto con il principio di lunga data del diritto internazionale secondo cui un sovrano non può accusare penalmente un altro".

Il suo avvocato principale non ha risposto a una richiesta di commento, ma ha già detto che potrebbe portare il caso alla Corte Suprema degli Stati Uniti, che si è già pronunciata una volta.

I procuratori statunitensi hanno accusato Halkbank nel 2019 per il suo presunto utilizzo di servitori di denaro e società di facciata in Iran, Turchia ed Emirati Arabi Uniti per eludere le sanzioni.

I procuratori hanno affermato che Halkbank ha aiutato l'Iran a trasferire segretamente 20 miliardi di dollari di fondi riservati, ha convertito i proventi del petrolio in oro e contanti per favorire gli interessi iraniani e ha documentato false spedizioni di cibo per giustificare i trasferimenti dei proventi del petrolio.

Halkbank si è dichiarata non colpevole per frode bancaria, riciclaggio di denaro e cospirazione. Il caso è diventato una spina nelle relazioni tra Stati Uniti e Turchia, con il Presidente turco Tayyip Erdogan che ha definito le accuse degli Stati Uniti un passo "illegale e brutto".