Il prodotto interno lordo (PIL) ha subito una contrazione dello 0,1% rispetto al trimestre precedente su base destagionalizzata e corretta per il calendario, secondo i dati dell'Istituto di Statistica turco, segnando la prima contrazione dall'apice della pandemia COVID-19 nel secondo trimestre del 2020.

Gli economisti si aspettano una crescita dell'intero anno del 5%, in linea con le previsioni, secondo l'ultimo sondaggio Reuters, dopo una forte prima metà dell'anno.

Gli economisti prevedono un ulteriore rallentamento della crescita nel quarto trimestre.

"Sembra che sia ancora possibile raggiungere l'obiettivo di crescita del 5% se non ci sarà una contrazione trimestrale superiore allo 0,5% nel quarto trimestre", ha detto Haluk Burumcekci, di Burumcekci Consulting.

Le prospettive per il 2023 rimangono incerte. Le elezioni nazionali dovrebbero svolgersi non più tardi di giugno e una vittoria dell'opposizione potrebbe vedere una brusca inversione delle politiche economiche del Presidente Tayyip Erdogan.

I consumi privati sono rimasti forti nel terzo trimestre.


Grafico: Raffreddamento

Gli analisti avevano previsto che la crescita sarebbe rallentata nel secondo semestre a causa di una tendenza al ribasso della domanda estera, in particolare tra i maggiori partner commerciali della Turchia.

Per contrastare il rallentamento, la banca centrale turca ha avviato un ciclo di allentamento tra agosto e novembre, riducendo il tasso di riferimento di 500 punti base al 9%.

Il programma economico di Erdogan negli ultimi 14 mesi ha dato priorità alla crescita e alle esportazioni.

I tagli ai tassi di interesse della banca centrale, voluti da Erdogan lo scorso anno, hanno portato ad un deprezzamento del 44% della lira, che quest'anno ha perso un altro 29% rispetto al dollaro, portando l'inflazione ad un massimo di 24 anni di oltre l'85% ad ottobre.

L'anno scorso, l'economia turca si è ripresa con forza dalla pandemia COVID-19 e ha registrato una crescita dell'11,4%, il tasso più alto degli ultimi dieci anni. La crescita annuale nel secondo trimestre del 2022 è stata rivista al 7,7% dal 7,6%, secondo i dati mostrati mercoledì.