Tra il profilarsi di futuri inasprimenti monetari da parte della BCE, il peggioramento delle previsioni di crescita da parte della Banca Mondiale, l'OCSE e il nuovo picco d'inflazione americana di questo venerdì, non mancano certo le ragioni per giustificare il disastro dei mercati finanziari di questa settimana. L'appetito per il rischio è rapidamente sfumato provocando nette vendite sulla maggior parte dei settori. Solamente i titoli energetici si mantengono a galla mentre i prezzi petroliferi rimangono sui recenti picchi. Nelle prossime sessioni l'evoluzione degli indici dovrebbe mantenere la volatilità, soprattutto con la riunione della Fed sui tassi prevista per mercoledì prossimo.
Variazioni settimanali*
STOXX EUROPE 600
422.71  -3.95%
Grafico STOXX EUROPE 600
S&P 500
3900.86  -5.05%
Grafico S&P 500
NIKKEI 225
27824.29  +0.23%
Grafico NIKKEI 225
GOLD
1870.90$  +1.04%
Grafico GOLD
LONDON BRENT OIL
121.83  +0.54%
Grafico LONDON BRENT OIL
EURO / US DOLLAR
1.05$  -1.94%
Grafico EURO / US DOLLAR
Top/Flop della settimana

In crescita

  • Biffa (+28%): La società britannica che si occupa di gestione di rifiuti ha ricevuto un'offerta d'acquisto da parte di Energy Capital Partners a 445 GBP per azione. L'offerta, non richiesta, valorizza l'azienda a 1,36 miliardi di sterline, ovvero il 36% in più sul prezzo del giorno prima. La direzione si dice disposta ad appoggiarla in caso di conferma dell'investitore.
  • SGL Carbon (+21%): Questa settimana il gruppo tedesco ha annunciato che le previsioni date per l'esercizio 2022 verranno superate. L'EBITDA così modificato dovrebbe risultare tra i 130 e i 150 milioni di euro l'anno, contro i 110 a 130 milioni di euro previsti anteriormente. Anche il ROCE sarà superiore agli obiettivi.
  • Melrose (+18%): Il gruppo, che questa settimana ha tenuto una giornata per gli investitori, ha annunciato un programma di riacquisto di azioni per 500 milioni di euro. Citigroup ha considerato positiva la presentazione.
  • Gitlab (+8%): Le azioni hanno preso il volo martedì, all'indomani della pubblicazione da parte della società di una perdita inferiore a quanto previsto per il primo trimestre del nuovo esercizio. Le prospettive per l'anno 2023 sono in crescita.
  • Kohl's (+12%): Il consiglio di amministrazione ha iniziato le negoziazioni esclusive con Franchise Group, che propone di acquisire l'azienda per 60 dollari l'azione.
  • Prosus (+8%): L'investitore quotato ad Amsterdam sta beneficiando il ritorno in grazia delle azioni tecnologiche cinesi, dopo una serie di piccoli segnali positivi provenienti da Pechino, che sembrerebbe voler allentare un po' la morsa normativa sul digitale. Società quali Didi, Pinduoduo e Alibaba ne hanno goduto ampiamente, così come, di riflesso, anche Prosus.

In calo

  • Zalando (-11%): Tempi duri per il commercio online. Tutto il settore è colpito dalle revisioni al ribasso delle previsioni di Boozt e DFS Furnitures. Come ciliegina sulla torta, questa settimana l'"Handelsblatt" ha menzionato le ambizioni del famoso sito di shopping turco Trendyol, che potrebbe potenziarsi in Germania.
  • Atos (-15%): La ripresa del titolo si è brutalmente fermata a causa delle voci sui dissensi tra il nuovo direttore generale Rodolphe Balmer e il presidente Bertrand Meunier. Mentre il consiglio d'amministrazione vorrebbe un fronte unico per mantenere l'integrità del gruppo, il nuovo arrivato ritiene invece che bisognerebbe separare alcune attività.
  • Korian (-16%): Secondo il giornale francese Le Parisien, il gruppo sarebbe stato denunciato dai familiari dei residenti per aver messo a rischio la vita umana e per omicidio colposo. Il settore è al centro delle polemiche dalle rivelazioni sulla concorrente Orpea.
  • Hapag-Lloyd (-17%): Questa settimana i timori che gravano sul commercio mondiale in caso di recessione e il notevole calo dei prezzi del trasporto marittimo pesano notevolmente sulle azioni del gruppo tedesco e della concorrente, AP Moller Maersk.
  • ITM Power (-18%): Il gruppo britannico specialista dell'idrogeno ha pesantemente deluso a seguito dell'ultima pubblicazione. Questa settimana è stato decisamente sanzionato.
  • Zendesk (-23%): La revisione strategica condotta dalla società non è terminata con un'offerta di acquisto, secondo quanto comunicato. Su 26 manifestazioni di intenzioni, 10 sono giunte a ulteriori trattative, ma nessuna è stata sufficientemente convincente.
  • Wizz Air (-23%): Con l'aumento delle spese dell'attività, in particolare dei salari e del carburante, al termine dell'esercizio chiuso il 31 marzo, le perdite della compagnia aerea sono aumentate. Dopo il commento del direttore generale che incoraggiava il personale a fare uno sforzo anche in caso di stanchezza per evitare l'annullamento dei voli, il clima sociale è estremamente teso.
Grafico Materie Prime
Materie prime

A grandi linee: Quest'ultima settimana è stata positiva sui mercati delle commodity, così come il CRB Commodities Index che è migliorato del 2% in soli cinque giorni, a 351 punti. Il settore energetico continua a crescere nonostante l'aumento del dollaro.

Petrolio: Il prezzo dell'oro nero si stabilisce al di sopra dei 120 dollari il barile per il Brent (122 dollari), ma anche per il WTI (120 dollari). I prezzi rimangono dunque a gravità zero nonostante un nuovo aumento del greggio negli Stati Uniti. La notizia della settimana rimane il boicottaggio del petrolio russo, ma gli operatori hanno anche avuto occasione d'interessarsi al rapporto mensile dell'EIA (Dipartimento dell'energia degli Stati Uniti), che ha rivisto al rialzo la produzione americana per il 2022 e per il 2023. Quest'ultima dovrebbe raggiungere gli 11,92 milioni di barili al giorno (mbg) nel 2022 e 12,85 mbg l'anno successivo.

Metalli: L'ambiente è ancora da hangover per il settore dei metalli preziosi, completamente neutralizzato dall'aumento dei rendimenti obbligazionari. Il ritorno dell'avversione al rischio, palpabile nelle ultime sessioni, non giova affatto ai compratori d'oro. La reliquia barbara è sui 1843 dollari. I metalli industriali hanno invece parzialmente guadagnato terreno, spinti dall'allentamento delle restrizioni per il coronavirus in Cina. Il piombo è quotato a 2200 dollari, il rame si mantiene sui 9600 dollari, mentre l'alluminio riprende parzialmente quota a 2750 dollari.

Prodotti agricoli: Ampia ripresa del prezzo del mais a Chicago, così come di quello del grano, ma in proporzioni inferiori. Il mercato sembra pessimista su un potenziale ritorno dell'offerta ucraina sul mercato internazionale. Ankara, che funge da mediatore sulle esportazioni ucraine, vorrebbe l'apertura di un corridoio per i cereali dal porto di Odessa. Sempre nel settore delle soft commodities, il prezzo del legname continua a calare a 562 per mille board feet.

Grafico Materie Prime
Macroeconomia

Clima: Tira e molla a tutti i livelli. Il cuore degli investitori oscilla tra i dati macroeconomici piuttosto solidi e un futuro incerto, man mano che le banche centrali stringono la vite ai tassi. La riduzione della liquidità ha sempre maggiori conseguenze sull'economia reale. La pubblicazione di venerdì di un'inflazione americana di maggio più elevata del previsto ha riacceso il meccanismo della stagflazione, tanto più che una parte dei professionisti della finanza si aspettavano che la decrescita avviata ad aprile continuasse. Dal canto suo, la BCE ha aperto la strada ad aumenti di tassi che solo pochi mesi fa si rifiutava di considerare.

Tassi: La BCE ha irrigidito la propria posizione non potendo rimanere passiva dinanzi all'inflazione che sta colpendo il continente. Di conseguenza, il rendimento dei debiti sovrani si è avviato verso una crescita, con una ripresa più rapida delle firme più rischiose, come dev'essere. Il debito a 10 anni è al 4,23% in Grecia e al 3,62% in Italia. In Svizzera varia meno, ma si aggira ormai sull'1%, la metà dell'OAT francese (2%). Il riferimento della zona euro, il Bund, è invece all'1,41%. Negli Stati Uniti, il rendimento dei 5 anni (3,13%) è passato sotto a quello dei 10 (3,05%) e dei 30 anni (3,12%) poco dopo l'annuncio di venerdì sulle cifre dell'inflazione.

Valute: I record di debolezza dello yen rispetto al dollaro continuano nonostante una piccola resistenza della valuta giapponese verso il fine settimana. È il prezzo di una differenza di strategia tra la Fed che si è impegnata in un ciclo di aumento dei tassi e una BOJ (Banca centrale giapponese) che ha scelto di non muoversi. Ma vi è stata una piccola incongruenza venerdì: le autorità politiche e monetarie nipponiche si sono commosse dinanzi all'ampiezza del calo, fatto più unico che raro. C'era dunque bisogno che 1 dollaro valesse 133,35 yen. Otto mesi fa, eravamo ancora a 110 yen per 1 dollaro. La coppia euro/dollaro rimane ancorata ai livelli più recenti tra 1,06 e 1,07 dollari per 1 euro.

Criptomonete: Per il bitcoin è ormai da un mese che le settimane si susseguono una uguale all'altra. Il prezzo vegeta tra 28.000 e 32.000 dollari mantenendo investitori e trader della moneta digitale in un'insostenibile suspence rispetto alla direzione che prenderà la criptovaluta nelle prossime settimane. Nonostante la scorsa domenica il BTC abbia terminato una serie di 9 settimane di calo consecutivo, a medio termine potrebbe continuare a spaventare i suoi fan in un contesto macroeconomico sempre poco favorevole alle attività a rischio.

Calendario: Settimana particolarmente carica per gli Stati Uniti con i prezzi alla produzione (martedì) e le vendite al dettaglio (mercoledì), seguite dalla decisione della banca centrale americana sui tassi e la politica monetaria (mercoledì sera). Anche la Banca d'Inghilterra entrerà in campo giovedì verso mezzogiorno. Le due banche centrali sono dinanzi a problematiche inflazionistiche molto importanti che rendono complessa la politica monetaria.

Grafico di Prezzo
Citius, altius, fortius
Più veloce, più in alto, più forte. È il motto olimpico, ma potrebbe essere anche il motto dell'attuale inflazione che lo scorso mese ha battuto un nuovo record negli Stati Uniti con l'8,6% annuo. Era da 40 anni che non si vedeva una cifra simile. Man mano che la settimana giunge al termine sembra che il mercato voglia entrare in una nuova ondata ribassista, dopo alcune settimane di ripresa e di diminuzione della volatilità. Buon weekend a tutti, investitori e investitrici.
*La performance settimanale degli indici e delle azioni si riferisce al periodo che va dall'apertura dei mercati il lunedì alla preparazione di questa newsletter il venerdì.
La performance settimanale di materie prime, metalli preziosi e valute si riferisce a un periodo di 7 giorni da un venerdì al successivo, fino alla preparazione di questa newsletter. Tali attività continuano la loro quotazione nei weekend.