Settimana agitata per i mercati finanziari, nonostante la sessione di venerdì che fa sì che l'Europa porti a casa una performance settimanale positiva. Soffre particolarmente l'oltreoceano con l'inflazione al massimo e i timori di un duro inasprimento della politica monetaria della Fed che nuoce alla crescita economica e alla redditività delle società. Jerome Powell prova tuttavia a rassicurare respingendo la possibilità di un aumento di 75 punti di base nelle prossime riunioni.
Variazioni settimanali*
STOXX EUROPE 600
433.48  +0.83%
Grafico STOXX EUROPE 600
S&P 500
4023.89  -2.41%
Grafico S&P 500
NIKKEI 225
26427.65  -2.13%
Grafico NIKKEI 225
GOLD
1810.68$  -3.75%
Grafico GOLD
LONDON BRENT OIL
110.29  -0.90%
Grafico LONDON BRENT OIL
EURO / US DOLLAR
1.04$  -1.14%
Grafico EURO / US DOLLAR
Top/Flop della settimana
  • Biohaven (+56%): l'azienda americana specializzata in farmaci per l'emicrania ha ricevuto un'offerta di acquisto da Pfizer per 11,6 miliardi di dollari.
  • Swedish Match (+31%): un'altra OPA per questa settimana, sull'azienda svedese del tabacco acquisita da Philip Morris per circa 16 miliardi di dollari.
  • Olympus (+18%): l'azienda giapponese esperta in apparecchiature ottiche vive una gran bella ripresa settimanale a seguito della pubblicazione di risultati in forte crescita sull'esercizio chiuso il 31 marzo.
  • Unicredit (+17%): la prima banca italiana ha pubblicato risultati trimestrali elevati, lanciando un programma di riacquisto di azioni e annunciando l'uscita dalla Russia.
  • Fortum (+10%): SEB Equities ha migliorato la raccomandazione da Hold a Buy, puntando a 19 EUR. Secondo Kommersant, il gruppo, che annunciato i suoi risultati e l'uscita dalla Russia, potrebbe cedere le proprie attività a Gazprom o a Inter RAO.
  • Roche (-8%): una rettifica rara per un'azienda di queste dimensioni a seguito di un duro colpo per il laboratorio nella fase III, in cui si è arenata l'immunoterapia per il rallentamento dello sviluppo del tumore del polmone. Dopo l'annuncio Jefferies è passata da Buy a Neutral.
  • UCB (-14%): la FDA ha fatto sapere alla società che allo stato attuale non approverà il farmaco bimekizumab per la psoriasi. L'autorizzazione per la messa in commercio è dunque rimandata, una cattiva notizia per il laboratorio e i suoi obiettivi 2022.
  • Bilfinger (-28%): settimana di caduta libera per il fornitore di servizi industriali, ma una parte del calo si spiega con il distacco di una quota. Tuttavia, secondo UBS, che rimane prudente, "le previsioni 2022 implicano una riduzione del consenso".
  • Unity Software (-38%): il titolo è calato a picco mercoledì, dopo l'annuncio dei risultati trimestrali in perdita e previsioni molto prudenti. Dopo queste cifre negative, Daiwa Capital ha peggiorato la raccomandazione sull'azienda specializzata in animazione 3D da Sovraperformance a Neutral. 
  • Coinbase (-43%): il crollo del bitcoin, risultati negativi e un ecosistema delle criptovalute vacillante pesano fortemente sul titolo questa settimana.
Grafico Materie Prime
Materie prime

Fase di lateralizzazione per il petrolio che oscilla tra i 100 e i 110 dollari per i due riferimenti mondiali, il Brent e il WTI. Gli operatori sono ormai a conoscenza di un certo numero di dati sull'offerta e la domanda, poiché l'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE) e l'OPEP hanno rivisto le loro previsioni nell'ambito dell'ultimo rapporto mensile sui mercati petroliferi. A grandi linee, l'AIE si aspetta che il ribasso dell'offerta russa, che potrebbe raggiungere i 3 milioni di barili al giorno (mbg), venga compensato dall'aumento della produzione degli Stati Uniti o anche dell'OPEP. Dal canto suo, la crescita della domanda è stata nuovamente frenata da una ridotta crescita economica mondiale. L'OPEP è invece sorprendentemente più ottimista sulla dinamica della domanda che nel 2022 dovrebbe crescere di 3,36 mbg (contro l'1,8 mbg per l'AIE).

Notizia certamente positiva per le banche centrali: il calo de prezzi dei metalli industriali continua la sua corsa. Presso l'LME tira ancora un'aria pesante a causa delle previsioni di domanda a breve termine, che rimangono fortemente legate allo stato di salute dell'industria cinese che subisce in pieno la politica zero Covid di Pechino. A livello di prezzi, il rame ha avuto un calo del 7% dal 1º gennaio, fino a 9000 dollari la tonnellata. Per quanto riguarda i metalli preziosi, l'oro si allontana sempre più dalla soglia dei 2000 dollari, appesantito dall'aumento del biglietto verde e dei rendimenti obbligazionari.

Questa settimana l'USDA ha dichiarato che la produzione americana di grano dovrebbe ridursi a 14,5 miliardi di bushel su base annua (contro i 15,1 miliardi dello scorso anno), un calo dovuto soprattutto a una riduzione delle superfici coltivabili. In questa situazione di carenza di concimi, gli agricoltori americani stanno preferendo colture meno bisognose di fertilizzanti, come la soia, la cui produzione dovrebbe passare da 4,4 a 4,6 miliardi di bushel su base annua. A Chicago, il prezzo del grano è pertanto ormai schizzato sulla soglia dei 1200 centesimi per bushel.

Grafico Materie Prime
Macroeconomia

Clima: Con o senza paracadute? Questa continua guerriglia delle banche centrali contro l'inflazione fa sudare freddo gli investitori che temono la scomparsa di una crescita che solo poco tempo fa sembrava ancora intoccabile. Gli ottimisti ritengono che gli sforzi porteranno i loro frutti senza troppi danni per l'attività economica, ma la maggior parte teme un terribile atterraggio. I pessimisti parlano di stagflazione e tirano fuori i grafici dello shock petrolifero.

Tassi: La Fed ha ribadito la propria volontà di voler ridurre l'inflazione, ma i tassi si sono paradossalmente assestati questa settimana. I 10 anni statunitensi sono passati dal 3,12% di venerdì scorso al 2,92% di questo venerdì. Gli investitori sanno ormai che la banca centrale aumenterà certamente i tassi, ma hanno (un po') meno paura che ciò accada con un giro di vite di tre quarti di punto a luglio. Anche in Europa i rendimenti sono calati rispetto alla scorsa settimana, mentre pare che la BCE stia preparando il terreno per aumentare i tassi a inizio estate. Il Bund tedesco è allo 0,92% mentre l'OAT francese al 1,43%, ossia 20 punti in meno rispetto a venerdì scorso.

Valute: Senza complicarsi troppo, basti dire che il dollaro continua a pressare tutte le altre valute a causa della forte avversione al rischio. In settimana l'euro si porta sotto 1,03 dollari. La parità non è così lontana. Il biglietto verde ha approfittato anche del ribasso delle valute legate alle materie prime. Il Dollar Index fa il filo ai 105, livelli che non si vedevano da 20 anni.

Criptomonete: Il mercato delle attività digitali non si salva dalla purga di Borsa degli ultimi giorni. Sulla scia degli indici, questa settimana il bitcoin si alleggerisce di più del 10% della sua capitalizzazione e torna a gravitare attorno ai 30.000 dollari nel momento in cui scriviamo queste righe. La criptovaluta sembra essere nella sua settima settimana consecutiva di ribasso in un contesto macroeconomico che intrinsecamente non possiede catalizzatori rialzisti.

Calendario: Lunedì alle 11 la Commissione Europea annuncerà le nuove previsioni economiche. Martedì alle 14,30 i mercati verranno informati sulle vendite al dettaglio di aprile negli Stati Uniti, per scoprire come il sacrosanto consumatore americano sta incassando l'inflazione. Lo stesso giorno il direttore della Fed Jerome Powell farà una dichiarazione ovviamente molto attesa. Mercoledì l'Office for National Statistics pubblicherà le cifre dell'inflazione di aprile.

Grafico di Prezzo
King of Pain
Potrebbe essere Jerome Powell (alias King of Pain) a sussurrarvi all'orecchio il ritornello della mitica canzone del gruppo The Police. Nelle ultime dichiarazioni, il presidente della Banca Centrale Americana ha ricordato la dolorosa fase che stiamo vivendo. Nel quadro globale, la Fed spera che vi sia un atterraggio morbido a seguito dei diversi aumenti dei tassi di riferimento senza tuttavia frenare eccessivamente la crescita economica. Se l'atterraggio dovesse essere più brusco, potrebbe verificarsi una situazione particolarmente temuta dagli investitori, quella di stagflazione. Il re del dolore sarebbe davvero capace di compiere quest'impresa? La Fed non sta prendendo con troppa calma l'aumento dei tassi? Lo scopriremo solo vivendo. In ogni caso, questa settimana ci ha mostrato come il mercato avesse dei dubbi su questo morbido atterraggio, e credesse piuttosto a un atterraggio doloroso.
*La performance settimanale degli indici e delle azioni si riferisce al periodo che va dall'apertura dei mercati il lunedì alla preparazione di questa newsletter il venerdì.
La performance settimanale di materie prime, metalli preziosi e valute si riferisce a un periodo di 7 giorni da un venerdì al successivo, fino alla preparazione di questa newsletter. Tali attività continuano la loro quotazione nei weekend.