Nonostante la situazione di stallo del mercato americano dovuta ai timori di un rallentamento economico su scala mondiale, la settimana termina meglio di com'era iniziata, con un bilancio europeo solo leggermente negativo. Questo venerdì gli operatori provano a fare acquisti a buon mercato, accogliendo favorevolmente le nuove misure di sostegno della Banca Popolare Cinese che ha deciso di abbassare i tassi d'interesse preferenziale a cinque anni.
Variazioni settimanali*
STOXX EUROPE 600
431.10  -0.55%
Grafico STOXX EUROPE 600
S&P 500
3901.36  -3.05%
Grafico S&P 500
NIKKEI 225
26739.03  +1.18%
Grafico NIKKEI 225
GOLD
1845.60$  +1.79%
Grafico GOLD
LONDON BRENT OIL
112.54  +1.08%
Grafico LONDON BRENT OIL
EURO / US DOLLAR
1.06$  +1.57%
Grafico EURO / US DOLLAR
Top/Flop della settimana

In crescita

  • Siemens Gamesa (+24,5%): La casa madre Siemens Energy ha confermato questa settimana le voci sulla fuoriuscita dal mercato della filiale, sua al 67%. Potrebbe verificarsi un'offerta in contanti. Le performance finanziarie di Siemens Gamesa sono decisamente deludenti attualmente e la quotazione indipendente è a malapena giustificabile.
  • NIO (+16%): Il marchio cinese di veicoli elettrici gode della sua quotazione a Singapore e del miglioramento della raccomandazione di BofA da Neutral a Buy, con prezzo obiettivo che passa da 25 a 26 dollari.
  • Rockwool (+14%): L'azienda danese che fabbrica materiali d'isolamento per l'edilizia ha pubblicato previsioni rassicuranti, nonostante l'inflazione dei costi. Diversi analisti hanno immediatamente migliorato le raccomandazioni. Société Générale è passata da Sell a Hold puntando i 2000 DKK, mentre Exane BNP Paribas è passata da Underperform a Neutral con un prezzo obiettivo di 2400 DKK.
  • Engie (+12%): L' azienda energetica francese ha pubblicato risultati piuttosto solidi, migliorando le previsioni e seducendo un mercato generalmente più deluso che sorpreso da questo titolo. Parallelamente, Engie è in diretta d'arrivo con la vendita di Equans a Bouygues.

In calo

  • Target (-30%): Settimana molto sofferta per i distributori americani tradizionali; questi avevano infatti avvisato di trovarsi in una compressione di prezzi tra l'aumento dei costi (manodopera, rifornimenti, carburante) e la dinamica delle vendite. Target è tra quelle che hanno sofferto maggiormente. Si tratta di un settore considerato difensivo, da cui la grande sorpresa degli investitori. In qualunque altro settore della distribuzione, le aziende omologhe hanno vissuto una situazione simile: crollano il discount Dollar Tree, il grossista Costco Wholesale e lo specialista Best Buy, mentre Walmart, la concorrente, lascia la settimana al 19,6%.
  • Cisco (-16%): L'azienda americana nota per le apparecchiature di rete ha ridotto le proprie previsioni per l'esercizio 2022. La società è penalizzata dall'irregolarità degli approvvigionamenti dovuta alla guerra in Ucraina e dai lockdown in Cina.
  • Compagnie Financière Richemont (-13,5%): Nonostante una forte crescita, i risultati annuali sono deludenti a causa di costi di comunicazione in crescita. Gli investitori sono inoltre delusi dalla mancanza di progressi nella cessione di YNAP (Yoox-Net-A-Porter), con negoziazioni non fruttuose.
Grafico Materie Prime
Materie prime

Il petrolio vive una fase di lateralizzazione oscillando tra i 105 e i 115 dollari per i due riferimenti mondiali, il Brent e il WTI. Quest'ultimo ha persino superato il Brent nel giro di pochi giorni. Nonostante la pausa di questa settimana, i rischi rimangono al rialzo considerando la riapertura della Cina e i continui sforzi dell'UE in vista dell'embargo del petrolio russo.

Grafico Materie Prime
Macroeconomia

Clima: Gli avvoltoi sono in agguato. Pare che le banche centrali occidentali siano passate da costi quel che costi per salvare l'economia a costi quel che costi per piegare l'inflazione. I mercati temono il generarsi di una recessione. Le ultime statistiche sono ancora più o meno solide, ma alcuni dei Paesi più ricchi faticheranno a sfuggire al rallentamento del mercato. Per non parlare delle incertezze sugli effetti collaterali degli aumenti di tassi, come sul mercato immobiliare o quello del debito aziendale speculativo.

Tassi: Stessa considerazione della scorsa settimana. Nonostante l'offensiva da parte delle banche centrali, i rendimenti obbligazionari non si sono fermati. Il 93% degli investitori ritiene che vi sarà un aumento di mezzo punto da parte della Fed sia con la riunione del 15 giugno che con la successiva del 27 luglio. I 10 anni statunitensi sono al 2,84% (2,92% la scorsa settimana), il Bund tedesco allo 0,95% (0,92%) e l'OAT francese all'1,47% (1,43%). I tassi greci e italiani rimangono piuttosto elevati, rispettivamente al 3,69% e al 2,99%.

Valute: L'euro ha nuovamente guadagnato terreno sul dollaro a 1,0562 USD. La moneta europea è a 1,0286 CHF e 0,8463 GBP. A pesare sulla bilancia sono stati i commenti di alcuni membri della BCE a favore dell'inasprimento monetario più o meno forte a partire da luglio. Christine Lagarde avrebbe inoltre richiesto ad alcuni membri della banca centrale, in particolar modo all'economista capo Philip Lane, di "parlare meno e ascoltare di più" i commenti delle banche centrali di tutti i Paesi membri.

Criptomonete: Il bitcoin è quasi alla pari in una settimana in cui naviga attorno ai 30.000 dollari nel momento in cui scriviamo queste righe. Dopo una settima settimana di storica decrescita consecutiva, la criptovaluta sta per concluderne un'ottava se non ritorna sui 31.400 dollari entro domenica. Senza reali catalizzatori rialzisti, i criptoinvestitori avranno probabilmente bisogno di mantenere i nervi saldi ancora per un po'.

Calendario: Martedì prossimo verranno pubblicati gli indicatori PMI di maggio con l'obiettivo di valutare quanto gli attuali eventi stiano minando la morale delle aziende delle principali economie. Per gli Stati Uniti, gli eventi principali della settimana saranno gli ordini dei beni durevoli (mercoledì), una nuova stima del PIL del primo trimestre (giovedì) e l'inflazione PCE (venerdì); mentre gli atti della riunione delle Fed verranno pubblicati mercoledì.

Grafico di Prezzo
La ripresa di Wall Street si fa attendere
I mercati finanziari brancolano ancora nel buio, mentre il sentimento di paura è ai suoi massimi. Generalmente è proprio in questi momenti in cui il pessimismo è al culmine che si verifica il cosiddetto bear market rally, ovvero una ripresa rialzista in un mercato diventato ribassista, com'è attualmente. Nell'attesa, sullo sfondo di uno scenario recessionista, se non addirittura stagflazionista, la reazione del mercato alle cattive notizie è ribassista. Il futuro inasprimento monetario e la diminuzione del bilancio della FED sembra siano stati ormai integrati nei prezzi. Pare tuttavia che non vi saranno ulteriori sorprese dovute all'inflazione. Si è forse raggiunto un picco che ridarebbe fiducia gli investitori.
Buon weekend a tutti gli investitori.
*La performance settimanale degli indici e delle azioni si riferisce al periodo che va dall'apertura dei mercati il lunedì alla preparazione di questa newsletter il venerdì.
La performance settimanale di materie prime, metalli preziosi e valute si riferisce a un periodo di 7 giorni da un venerdì al successivo, fino alla preparazione di questa newsletter. Tali attività continuano la loro quotazione nei weekend.