ROMA (awp/ats/ans) - Continuano i colpi di scena e i cambi di prospettiva nella privatizzazione di Ita Airways, dossier ora nelle mani del nuovo presidente Antonino Turicchi. Adesso è Msc, il leader crocieristico mondiale, a sfilarsi dalla partita, riaperta circa tre settimane fa dal Tesoro a nuova gestione Giorgetti con la fine della trattativa in esclusiva con il consorzio Certares, che oltre al fondo americano comprende la compagnia Air France, una sorta di araba fenice nel processo di dismissione di Alitalia prima e della sua diretta emanazione Ita poi.

Dopo il rinnovo del consiglio di amministrazione della compagnia da parte del Tesoro, azionista unico, il neo presidente ha ora le deleghe sulle operazioni strategiche e quindi sulla vendita della newco, oltre a quelle sul settore finance, legale, su comunicazione e rapporti istituzionali avendo preso il posto di Alfredo Altavilla.

Gli obblighi di esclusiva concessi dal 31 agosto a Certares, Air France-Klm e Delta erano stati in parte criticati dalla nuova maggioranza dopo essere stati presi dal governo Draghi che li aveva ritenuti più rispettosi della valorizzazione delle rotte e dello sviluppo turistico dell'Italia. La partita sembrava riaperta quando oramai sembrava alle battute finali, e per la vendita di Ita in pista era quindi tornata la Msc di Aponte con la tedesca Lufthansa - come partner strategico dei cui ora si attendono le prossime mosse - ma anche il fondo Indigo Partners (Wizz Air), che aveva presentato una manifestazione d'interesse senza poi però mettere sul piatto un'offerta per la newco, lasciando il campo a Certares e al tandem Msc-Lufthansa.

Secondo le indicazioni offerte alla fine dell'estate con la presentazione delle 'buste' Msc e Lufthansa avrebbero messo sul piatto 850 milioni di euro per l'80% di Ita, col 60% a Msc, il 20% ai tedeschi e il 20% lasciato al Mef. E in un futuro cda, Msc avrebbe tre posti mentre Lufthansa e il Tesoro un posto ciascuno. Da un punto di vista industriale, sarebbero state sviluppate le sinergie con Msc sia per i passeggeri sia per il cargo. Fiumicino diventerebbe poi l'hub di Lufthansa del Mediterraneo.

Dall'altra parte Certares con 650 milioni per una quota poco inferiore al 60%, lascerebbe poco più del 40% nelle mani del Mef, che prenderebbe 2 posti su 5 in un futuro board di Ita. Inoltre, come Msc-Lufthansa, anche la proposta del fondo Usa prevedrebbe dei bonus sui risultati da distribuire al Mef in uscita. L'offerta di Certares darebbe un ruolo centrale a Roma Fiumicino: come terzo hub dell'Europa continentale, insieme ad Amsterdam e Parigi. Un gateway, quindi, sia per rafforzare le rotte del Nord America che quelle per l'America Latina e l'Africa. Infine, Delta ed Air France investirebbero in Ita in un secondo momento, col colosso francese intenzionato a rilevare una quota del 9,9%. Ora la decisione di Msc rimette tutto in ballo.