Le speranze di una chiusura tranquilla delle ultime settimane del 2022 si stanno spegnendo, mentre le rare e diffuse proteste in Cina in seguito alle rigide restrizioni sul coronavirus alimentano il sentimento di rischio e colpiscono le azioni, spingendo al contempo il dollaro, bene rifugio.

A peggiorare le cose, le infezioni da COVID-19 hanno raggiunto il quinto record giornaliero nel Paese, proprio quando le restrizioni erano diventate meno onerose all'inizio del mese e avevano stimolato le aspettative di una riapertura completa a breve.

È probabile che i mercati europei prendano spunto dall'ondata di rosso che ha attraversato i mercati asiatici lunedì, mentre gli investitori esamineranno anche i dati sull'inflazione della zona euro di mercoledì per vedere se il peggio dell'impennata dei prezzi è passato.

Mentre gli economisti di Citi si aspettano che l'inflazione complessiva registri il primo calo dalla metà del 2020, grazie al calo dell'inflazione energetica, i principali esperti economici della Banca Centrale Europea si sono scontrati sulle prospettive dell'inflazione e dei tassi.

Anche se l'inflazione statunitense potrebbe essere vicina al picco, le pressioni sui prezzi dell'area euro rimangono forti. L'inflazione nella zona euro è stata del 10,6% in ottobre, più di cinque volte l'obiettivo del 2% della BCE.

I mercati scommettono su un aumento di 50-75 punti base alla prossima riunione del 15 dicembre.

La debolezza dei prezzi del petrolio potrebbe tuttavia frenare l'inflazione nel breve termine, con i futures sul greggio West Texas Intermediate (WTI) statunitensi che sono scesi al minimo di 11 mesi di 81,16 dollari al barile lunedì.

Nel frattempo, l'attività del mercato immobiliare britannico si è bloccata a ottobre e la crescita dei prezzi delle case è rallentata al livello trimestrale più basso dal febbraio 2020, a causa di un "mini-bilancio" disastroso e di una crisi del costo della vita, secondo un sondaggio pubblicato lunedì.

Sul fronte aziendale, Andre Helfenstein, il capo dell'unità svizzera del Credit Suisse, ha dichiarato in un'intervista al quotidiano svizzero SonntagsZeitung che "alcuni clienti hanno ritirato parte del loro denaro, ma pochissimi hanno effettivamente chiuso i loro conti".

I commenti arrivano dopo che la seconda banca più grande della Svizzera ha registrato una forte perdita la scorsa settimana, in quanto i clienti facoltosi hanno voltato le spalle alla banca in difficoltà.

Sviluppi chiave che potrebbero influenzare i mercati lunedì:

Dati economici: Prestiti alle famiglie della zona euro in ottobre, sondaggio CBI del Regno Unito in novembre

Relatori: Il Presidente della BCE Christine Lagarde al Parlamento Europeo, il supervisore bancario della BCE Elizabeth McCaul parla degli asset crittografici, il Presidente della Fed Reserve Bank di New York John Williams parla