ROMA (MF-DJ)--Per la prima volta in un'Aula parlamentare, il governo italiano si esprimerà contro il Mes. Lo farà oggi alla Camera, dando parere negativo a una mozione presentata dal Terzo Polo che impegna l'esecutivo a portare «nel prossimo consiglio dei ministri utile» - e comunque entro la fine del 2022 - il disegno di legge che ratifica la riforma del trattato istitutivo del Fondo Salva Stati.

Lo scrive il Messaggero spiegando che è uno spartiacque, l'antipasto di un problema politico destinato ad esplodere nei prossimi mesi. In Italia, ma soprattutto in Europa. Nello stesso tempo, però, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti darà a Montecitorio parere favorevole al testo di maggioranza nel quale si annuncia la scelta di sospendere il giudizio sul Mes fino alla decisione della Corte costituzionale tedesca, l'organo di giustizia che deve pronunciare una sentenza sul Fondo. È una posizione, quella del titolare del Tesoro, già espressa in occasione di una recente visita a Berlino.

La decisione dell'esecutivo è travagliata. E arriva al termine di un lungo percorso di consultazione tra i vertici del governo. L'ultima parola spetta ovviamente a Giorgia Meloni, che fissa la strategia parlamentare e decide di posticipare il momento della verità. Il problema è che la Corte di Karlsruhe dovrebbe esprimersi in tempi brevi. Se dovesse dare il via libera al Salva Stati, resterebbe soltanto l'Italia a non aver ratificato: gli altri Paesi membri dell'Unione, infatti, si sono già espressi a favore.

Il nodo è tutto politico. L'attuale maggioranza è contraria al Mes e non ha mancato di manifestarlo in ogni possibile occasione. Lo è Fratelli d'Italia, così come la Lega. Soltanto Forza Italia si è espressa in passato a favore dello strumento. La scelta di dare parere negativo alla mozione del Terzo Polo, dunque, avrà ripercussioni immediate nella percezione europea. Non a caso, i parlamentari centristi Matteo Richetti e Luigi Marattin sottolineano nel testo che l'eventuale scelta dell'esecutivo di ratificare il Fondo darebbe «finalmente seguito ad un impegno assunto in sede internazionale quasi due anni fa (ad inizio 2021), evitando così possibili contenziosi politici con gli altri Paesi che già hanno portato a compimento i loro rispettivi iter di ratifica». E d'altra parte, anche il fatto che l'esecutivo precedente aveva mancato l'appuntamento con la ratifica - subordinandola all'attesa della decisione tedesca - era legato all'ostilità del Carroccio, pilastro dell'esecutivo di unità nazionale. Oltreché, ovviamente, della contrarietà del Movimento cinque stelle.

Giorgetti, come detto, offrirà a nome del governo giudizio positivo sulla mozione del centrodestra, che congela ogni scelta, in attesa di Karlsruhe. E questo perché il ministro dell'Economia considera quello del Mes un tema divisivo, che provoca stigma in chi lo richiede. Un paravento utilizzato all'estero per attaccare l'Italia. Di più: il leghista valuta il Salva Stati come uno strumento obsoleto, ormai rimpiazzata da altri più efficienti, addirittura superato dalla discussione sul nuovo Patto di stabilità. E pensa infine che l'esempio del Mes sanitario - che non ha fatto breccia neanche nei Paesi europei più in difficoltà durante la pandemia, pur essendo privo di molte condizionalità - dimostri il fallimento del progetto. In realtà, il Salva Stati è molto altro. Quello sanitario, ad esempio, garantisce un flusso di denaro a tassi migliori di quelli con cui attualmente è possibile finanziarsi sui mercati. È però un dossier capace di dividere anche le precedenti maggioranze.

Nel corso dell'esecutivo guidato da Giuseppe Conte, ad esempio, la battaglia assunse toni aspri, dividendo Pd e Movimento, storicamente contrario al Fondo. Stavolta soltanto Forza Italia potrebbe dirsi disponibile a valutare il Mes. In questo caso, però, il problema è alla radice: non si sta discutendo infatti di richiedere i fondi, ma soltanto di approvare il Trattato. Se Berlino dovesse dare il via libera, Roma potrebbe ritrovarsi da sola. Ultima a dover decidere. E a quel punto toccherà a Meloni valutare se aprire un nuovo contenzioso con Bruxelles.

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3009:52 nov 2022


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November 30, 2022 03:52 ET (08:52 GMT)