di Roberto Sommella

MILANO (MF-DJ)--C'è un'Italia che vuole ripartire subito, respirare l'aria della libertà, delle cose da intraprendere, della scelta di dire la propria nel mondo. È l'Italia simboleggiata plasticamente dalle vittorie elettorali nette in Calabria per il centrodestra e a Napoli, Bologna, Siena e Milano per il centrosinistra. Stavolta centrano poco le bandiere di partito, anche se quello di Enrico Letta, il Pd, può contare qualcosa in più degli antagonisti alla prima tornata di elezioni amministrative.

È lo spirito degli italiani che smaniano per rimettersi in gioco e dare il proprio contributo per trasformare l'attuale rimbalzo economico del 6% in crescita duratura. Sarebbe un nuovo boom economico che non si conosce praticamente dagli anni sessanta, la partita è da dentro o fuori. Si prenda ad esempio Milano. Il capoluogo lombardo è stato duramente colpito dal Covid, è rimasto abbattuto mentre aveva spiccato il volo superando Roma persino come numero di turisti, nonostante sia dieci volte meno esteso. Difficilmente si potranno dimenticare certe immagini. Una è rimasta scolpita nella memoria e ha fatto il giro del mondo: la prima pagina del New York Times con le jeep dei militari che presidiavano una piazza Duomo spettrale, uno scatto che ha riportato tutti alla tragedia della seconda guerra mondiale, dove peraltro morirono meno civili che durante la pandemia, come riportato nel libro editato da questo giornale, Milano Città Aperta. A Milano, la città più vicino all'Europa, più innovativa, più ricca, ad aprile scorso, dunque non un secolo fa, ancora si vaccinavano gli ottantenni, spostandoli da Lecco a Monza, da Como a Bergamo, da Milano a Brescia, senza una logica, come pacchi postali impazziti, quando nel Lazio erano già sottoposti alle prime iniezioni salva-vita i cinquantenni. Milano ha guardato negli occhi l'abisso dell'anarchia, come nemmeno nei giorni precedenti la liberazione, quando ancora era incerto l'esito della lotta partigiana e del Comitato di Liberazione Nazionale dopo la caduta del fascismo. Ma oggi aver risalito la china con una città che ha rapidamente ritrovato il primato economico e finanziario, non è stato un miracolo, non ci sono state scope volanti o giacimenti petroliferi scoperti nei villaggi dei poveri, come nel celebre film di Vittorio De Sica. In tutta la Lombardia, sempre nella primavera scorsa, è stato fondamentale il contributo di Guido Bertolaso che, insieme a Letizia Moratti, ha dato una svolta alla vaccinazione di massa, inserendo nel cloud tutti i dati di 10 milioni di cittadini, che prima erano dispersi in una società che non li aveva nemmeno censiti, rimasta Aria nell'aria. «All'inizio è stato terribile, era come sorteggiare a caso coloro che dovevano sottoporsi alla vaccinazioni, poi siamo riusciti a raddrizzare la situazione», ha confessato a chi scrive l'ex numero uno della Protezione Civile, che sarebbe stato un ottimo candidato anche per le comunali a Roma - dove se la vedranno invece Enrico Michetti e Roberto Gualtieri - ed invece paga ancora non si sa bene quale colpa d'origine, se non la vicinanza a Silvio Berlusconi. Beppe Sala, che ha un progetto anche per la piazza finanziaria milanese e la nuova super Borsa, come lui stesso ha annunciato con un articolo su MF-Milano Finanza, non avrebbe vinto a mani basse se non ci fosse stata proprio quell'opera di Bertolaso. Onore al merito, per una volta, anche se non siamo nella Roma di Mario Draghi.

Oggi a Milano, la nostra Milano perché di tutti gli italiani, si contano decine di progetti per far ripartire la città e la stessa regione: una nuova linea metropolitana, le Olimpiadi del 2026, il progetto Milano Sesto, la gara per avere l'Autorità europea dei brevetti, lo sviluppo di Cdp-Euronext, nuovi sviluppi immobiliari negli scali Farini e Porta Romana, il nuovo stadio di calcio, il nuovo palazzetto dello Sport, il Milano Innovation District e lo Human Technopole. Senza contare la ripresa di tanti altri progetti immobiliari. Sala e la sua giunta siedono su un razzo piazzato verso il futuro che nemmeno la fervida immaginazione di Elon Musk avrebbe potuto immaginare. E così, seppur con situazioni e risorse ben diverse, si può dire dei nuovi sindaci di Bologna Matteo Lepore e Napoli Gaetano Manfredi, e di Roberto Occhiuto, neo governatore della Calabria: tutti accomunati dalla medesima voglia di ripartire, che lega per una volta il Sud al Nord del Paese. Per una volta si può fare il bene dell'Italia, insieme, ognuno secondo le sue possibilità.

fch

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October 06, 2021 02:15 ET (06:15 GMT)