MILANO (MF-DJ)--"Avevamo fissato al 2025 l'obiettivo di portare all'80% la sostenibilità delle collezioni, ma vogliamo accelerare sui tempi. C'è bisogno di uno sforzo concreto".

Lo spiega a MFF Nicolas Girotto, ceo di Bally, durante la presentazione della primavera-estate 22 del brand di Jab holding company. "Ad oggi il 40% dei capi è realizzato in ottica green", aggiunge. Di fatto, l'aumento dei tessili provenienti dalla Bally's preferred materials list segnala l'impegno a un approvvigionamento più responsabile, con tessuti biologici e alternative alla pelle, che, lavorata tra grane dense e motivi handwowen, è comunque un focus della collezione a testimoniare l'expertise di Bally, che si affiancano a fibre naturali, cellulosiche e sintetiche, denim, lane merino senza cloro, cotoni italiani e raffinati jersey delicatamente colorati con tinture vegetali certificate Gots.

Col nome Art of utility, la linea reinterpreta lo sportswear sartoriale per un futuro post-pandemico, dove i capi danno vita a outfit formali e informali con praticità e funzionalità. Un minor numero di pezzi di maggiore qualità, concepiti in ottica bigender traendo ispirazione tanto dall'heritage alpino quanto dal workwear, soprattutto dalle painter jackets, da indossare in modi intuitivi.

lde

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2709:26 set 2021

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September 27, 2021 03:27 ET (07:27 GMT)