MILANO (MF-DJ)--"L'obiettivo è di tornare entro il 2022 ai livelli precedenti alla pandemia, con oltre 4 miliardi di euro di fatturato indotto e oltre 2 miliardi di euro di fatturato diretto". Parola di Giorgio Armani, che un primo semestre in decisa ripresa che porta a guardare al 2022 come anno di ritorno ai livelli pre-Covid. Il gruppo Armani, scrive MFF, archivia infatti i sei mesi al 30 giugno 2021 con ricavi netti in progressione del 34% sullo stesso periodo dello scorso anno (+38% a cambi costanti e +59% considerando il retail a gestione diretta), dopo un 2020 segnato da una flessione del fatturato indotto del 21% a 3,3 miliardi di euro e una contrazione del fatturato netto pari al 25% per 1,6 miliardi.

"La ripresa di questi primi mesi del 2021, con risultati già vicini al 2019 nonostante la pandemia non sia ancora risolta, insieme alla resilienza mostrata dal gruppo Armani, mi rende particolarmente ottimista e determinato nel proseguire il mio percorso strategico di medio-lungo termine, caratterizzato, come sempre, da una grande attenzione alla qualità restando fedele alla mia filosofia estetica", ha specificato. La crescita registrata nel 2021 è sostenuta in particolare dalla netta ripresa dei volumi di vendita in Cina e negli Stati Uniti già dall'inizio dell'anno e più recentemente anche in Europa. In particolare, il saldo delle disponibilità liquide nette ha registrato un sensibile miglioramento risalendo al livello di oltre un miliardo di euro. Dato che assicura le risorse finanziarie necessarie alla stabilità e alla crescita di medio-lungo termine.

In merito ai risultati di redditività del 2020, il gruppo ha mantenuto un ebitda positivo a 263 milioni di euro, mentre l'ebit è stato negativo per 29 milioni. Dopo il contributo delle componenti finanziarie e tributarie, il risultato netto consolidato è stato positivo per 90 milioni, rispetto ai 124 milioni del 2019 (vedere MFF del 10 luglio 2020). Solida la posizione finanziaria, con disponibilità liquide pari a 925 milioni, in calo organico del 24% rispetto al 2019. Il patrimonio netto consolidato a fine 2020 ammonta invece a circa 2 miliardi di euro, sostanzialmente allineato ai valori di fine 2019.

red/cce

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2709:10 lug 2021

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