ROMA (MF-DJ)--"Voglio un'azienda con una vita più lunga della mia, la quotazione è un piano a medio termine ma la mia famiglia resterà in maggioranza". Lo afferma Renzo Rosso, fondatore di Diesel e presidente Otb (Only The Brave), in un'intervista ad Affari & Finanza di Repubblica.

Diesel ha firmato il Fashion Pact perchè "vogliamo approvvigionarci solo di energia da fonti rinnovabili entro il 2023, due anni prima dell'impegno che ci siamo presi con il Fashion Pact. Per noi la sostenibilità è un bisogno, è uno dei pilastri su cui poggia la crescita futura del gruppo. In Otb siamo attenti all'ambiente, alle persone, abbiamo sempre fatto tantissime iniziative a sostegno della filiera, con la nostra fondazione attiva nel territorio, come quelle al fianco delle donne e contro il bullismo. Ma la sostenibilità costa, come del resto il digitale. Solo le grandi aziende possono permettersela, un tessuto con un processo sostenibile costa di più: il jeans che per i lavaggi spreca meno acqua è più caro. Ma pensiamo che sia un segno di distinzione tra fornitori e clienti. Per questo durante il lockdown abbiamo onorato tutti gli impegni assunti pre-Covid, e abbiamo pagato subito e per intero i fornitori, sapevamo che per loro il costo prolungato delle chiusure non era sostenibile. Solo pochi non hanno chiesto sconti e questo ci rende più rispettabili».

"A giugno - continua - faremo la prima sfilata del nuovo direttore creativo di Diesel, Glenn Martens, e sarà completamente virtuale. Lavoriamo già allo sviluppo di nuovi prodotti con avatar e delle tecnologie 3D pazzesche. Indossando un guanto speciale riesco a sentire la consistenza del tessuto. Solo lo scorso anno abbiamo fatto 17 milioni di investimenti sul digitale, che mi creda sono tantissimi, e continueremo a farli», annuncia Rosso. "Abbiamo appena presentato il nostro piano strategico e industriale per il triennio 2021-2023, che è molto solido. Le banche con cui lavoriamo da tempo sanno che quando ci diamo degli obiettivi li realizziamo e quando ci prendiamo degli impegni li manteniamo, e ci danno fiducia. Per i prossimi tre anni prevediamo di aumentare il fatturato su base organica del 15% all'anno, investendo 250 milioni e generando 200 milioni di cassa. Per questo, quando ho chiesto alle banche fino a che cifra erano pronti a finanziarci per fare un'acquisizione, mi hanno risposto un numero che è il triplo di quello che pensavo. Mi hanno detto: "Sogna in grande, Renzo", ed è proprio quello che farò».

"La quotazione resta uno dei progetti a medio termine, voglio un'azienda grande e con una vita molto più lunga della mia. Per questo credo che la quotazione sia un obiettivo importante, anche se ritengo giusto che io e la mia bellissima famiglia continuiamo ad avere la maggioranza dell'azienda», sottolinea Rosso che non ha ancora individuato un marchio che piace: "non vogliamo puntare sul lifestyle, ma sul prêt-à-porter di fascia medio alta. Non competiamo con Dior e Chanel, ma mi piacciono le cose belle, le manifatture di qualità, anche i nostri jeans sono di qualità. Anzi le racconto un segreto: agli inizi degli anni Novanta sono andato a San Francisco per trattare l'acquisto di The North Face, poi però non me la sono sentita, e il marchio è stato rilevato da un'azienda Usa che ha fatto un ottimo lavoro. Mi piacciono i marchi cool, quelli originali, quei capi che restano freschi nell'armadio per sempre, come quelli di Jil Sander".

La ricetta per il rilancio di Jil Sander "è non toccare la creatività, ma aiutarli su digitale e distribuzione. Mi piacciono tantissimo i due creativi Lucie e Luke, li ho incontrati anche di recente, cerco di coinvolgerli in tutto, compresa la scelta della nuova sede a Milano. Vedo grandi potenzialità in questo marchio e non escludo che riusciremo ad arrivare al pareggio operativo entro fine anno».

Su altre acquisizioni all'orizzonte "non abbiamo fretta. Proprio ieri mi ha chiamato un avvocato americano per propormi un'operazione. Questa volta mi piacerebbe fare un'acquisizione di peso, quando si presenterà l'occasione giusta sapremo coglierla. La pandemia ha messo in luce quanto è importante fare squadra, tra e-commerce, digitale, produzione e sostenibilità ci vogliono grandi risorse. Questa nuova Camera della Moda ha saputo fare squadra, gli imprenditori si parlano e si aiutano tra di loro, c'è un bello spirito di collaborazione anche fra gli italiani».

"Il nostro cuore è l'Europa, dove la nostra presenza è già importante. Vogliamo crescere negli Stati Uniti, siamo forti in Giappone, e vedo interessanti opportunità in Corea e in Vietnam, che è un posto fantastico ma la crescita maggiore arriverà dalla Cina, un consumatore su due sarà cinese, vogliamo e possiamo fare di più: oggi solo l'11% del nostro fatturato viene da lì. La Cina è un posto che mi affascina, c'è un clima pazzesco, tutte le mattine chiamo i miei collaboratori a Shanghai per sapere che succede di nuovo, è un posto dove la tecnologia è avanti. Lo sa che l'elemosina la chiedono con il Qr code?"

Confindustria ha affidato a Rosso la delega per il Made in Italy. "Il problema è trovare il tempo per fare tutte le cose che mi piacerebbe fare, ma il momento è quello giusto, il governo è quello giusto, abbiamo tantissime idee e il coraggio di realizzarle. Io la chiamo già Brave Italy", conclude.

pev

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May 24, 2021 03:07 ET (07:07 GMT)