MILANO (MF-DJ)--Dopo un 2020 caratterizzato dal segno meno, la moda junior italiana vede i primi, seppur timidi, segnali di ripresa nell'export dell'anno in corso. La pandemia che ha colpito il 2020, anche se in forma minore dell'adulto, non ha infatti risparmiato nemmeno il segmento della moda in piccole taglie, solitamente meno esposto alle fluttuazioni congiunturali. Secondo i dati del Centro studi di Confindustria moda, il childrenswear (accezione che comprende l'abbigliamento in maglia e tessuto per ragazzi/e di età 0-14 anni, intimo ed accessori inclusi) ha archiviato lo scorso anno con un turnover in calo del 14,7%, a quota 2,64 miliardi di euro, perdendo 450 milioni di euro e riportandosi sui livelli lievemente inferiori a quelli del 2015.

Le stime rilasciate a gennaio scorso, quando era attesa una contrazione del 13,1%, scrive MFF, risultano leggermente peggiori a consuntivo, a seguito di un calo del mercato interno rivelatosi più negativo di quanto previsto. In riferimento all'export, il comparto ha chiuso il 2020 con una flessione del 13,7% per 1,1 miliardi di euro (tornando ai valori 2017), per un'incidenza media delle vendite oltreconfine sul giro d'affari complessivo pari al 41,6%. La bilancia commerciale settoriale resta in deficit per 679 milioni, ma guadagnando oltre 160 milioni di euro rispetto al 2019.

Sempre per il 2020, il sell-out di moda junior del mercato italiano, secondo le rilevazioni svolte da Sita ricerca per Smi, ha visto una variazione particolarmente intensa, pari al -18,1%, nonostante sia tra quelle meno gravose del tessile-abbigliamento. Anche per il childrenswear la pandemia è stata un acceleratore delle vendite digitali. L'e-commerce, che già nel periodo compreso tra la p-e 2019 e l'a-i 2019-20 era aumentato del 50,6%, nei mesi coperti dalla p-e 2020 a tutto l'a-i 2020-21 ha sperimentato una crescita del 33,1%.

Nello specifico, si riscontra un mini-boom per il segmento neonato (+97,3%), la bambina segna +44,5%, mentre il bambino risulta relativamente meno vivace a +14,9%. Nell'anno in corso invece, secondo i dati Istat a oggi disponibili con riferimento al solo segmento bebè, da gennaio a marzo 2021 l'export presenta un'inversione di tendenza, mostrando un timido aumento pari al +0,7%. Tra i principali mercati, si assiste al ritorno di dinamiche positive per l'export diretto con Svizzera (+10,9%), Francia (+49,9%), Germania (+10,1%) ed Emirati Arabi Uniti (+115,7%). Di contro la Spagna cede il 19,5%, il Regno Unito il 36,3%.

red/lde

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0109:39 lug 2021

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July 01, 2021 03:39 ET (07:39 GMT)