MILANO (MF-DJ)--Ai microfoni di Cnbc, il ceo di Moderna, Stephane Bancel, ha chiarito alcuni aspetti relativi al candidato vaccino dell'azienda Usa, dopo i risultati incoraggianti della fase avanzata di trial che ieri hanno spinto al rialzo i mercati globali.

Domanda. Tutti vorranno il vaccino, ma non ci saranno dosi a sufficienza da subito, quando arriverà sul mercato. Come saranno le tempistiche?

Risposta. Il primo accordo che abbiamo raggiunto con il governo americano era per 100 milioni di dosi, così abbiamo iniziato la produzione in anticipo per poter inviare fino a 20 milioni di dosi prima di fine anno e stiamo continuando con la produzione giorno dopo giorno. Se otterremo il via libera dall'Fda a dicembre, riusciremo ad accelerare il più possibile con la distribuzione negli Usa. L'obiettivo è consegnare 100 milioni di dosi al governo americano entro il primo trimestre 2021. In questo modo saremo in grado di far vaccinare tutte le persone considerate a rischio negli Stati Uniti.

D. Una delle novità più interessanti - rispetto al candidato vaccino di Pfizer - riguarda la refrigerazione...

R. Il nostro vaccino è in grado di sopravvivere per sei mesi a una temperatura di -20 gradi, livello a cui i distributori sono abituati a conservare i medicinali. Non si tratta di surgelazione come nei freezer di casa. La novità nel nostro caso è che un normale frigorifero come quelli in dotazione a farmacie o ospedali può conservare il prodotto fino a 30 giorni. A ciò si aggiunge che, quando si intende somministrare il vaccino si può mantenerlo per 12 ore a temperatura ambiente. Un altro grande punto di forza del nostro vaccino è che non è necessario diluirlo: una volta tolta la fiala dal frigo è subito pronta alla somministrazione, facilitando così il lavoro di infermieri e dottori che dovranno vaccinare centinaia di migliaia di persone.

D. Come state pensando di distribuire il vaccino nel mondo? Come deciderete quale governo lo riceverà per primo?

R. Quello che abbiamo fatto è stato stabilire una filiera per gli Usa e una su scala internazionale. Quest'ultima ha sede a Ginevra, mentre il prodotto viene preparato in Spagna, presso un nostro partner. Ci sono già vari governi del mondo che hanno già ordinato le dosi e per lo più fino a ora si tratta di Paesi a reddito medio-alto. Da diversi mesi stiamo però intavolando discussioni anche con il Covax, ossia il programma istituito dall'Oms per favorire l'accesso globale al vaccino anti Covid-19. La discrezione in questo caso è d'obbligo: abbiamo formulato le nostre proposte e spero potremo trovare un punto d'incontro per riuscire a distribuire il vaccino in Paesi ad alto, medio e basso reddito.

fch

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November 17, 2020 03:30 ET (08:30 GMT)