(aggiunte dichiarazioni e dettagli)

MILANO (MF-DJ)--Il Comitato Olimpico internazionale ha pronto il

documento di sospensione del Coni: un atto che per l'Italia non ha

precedenti e che impedirebbe agli atleti azzurri di gareggiare alle

Olimpiadi di Tokyo al via il 23 luglio sotto la bandiera del nostro paese.

L'ufficialità arriverà mercoledì 27 gennaio 2021 ma, stando al quotidiano La Repubblica, la decisione sarebbe giá stata presa.

Un'eventualitá che avrebbe del clamoroso poichè la sospensione del

Coni rischierebbe di avere pesanti ripercussioni anche su Milano-Cortina,

i Giochi invernali che l'Italia ospiterá nel 2026. Inoltre, verrebbero

bloccati i finanziamenti del Cio, che ovviamente arrivano tramite i

Comitati Olimpici.

La decisione nasce dalla perdita di autonomia del Coni, successiva alla

riforma dello sport di oltre due anni fa. Almeno secondo la Carta

Olimpica, come ha ricordato il presidente del Cio, Thomas Bach in due

lettere inviate al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e rimaste senza risposta.

"L'Italia può ancora evitare le sanzioni del Cio".

Sono queste le parole del presidente del Coni, Giovanni Malagò, intervenuto in videoconferenza all'audizione alla Commissione cultura sul riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi e di lavoro sportivo, concentrando gran parte del suo intervento sull'imminente sospensione del Comitato olimpico italiano da parte del Cio.

Il numero uno del Comitato Olimpico Nazionale Italiano ha dato il suo parere riguardo l'autonomia del suo organo dal governo e la possibilità di evitare sanzioni da parte del Cio: "Si può ancora risolvere questa situazione, fino al 27 gennaio abbiamo tempo per farlo. Il Cio non chiede nulla di diverso da ciò che il governo italiano si è sempre impegnato di fare, per la prima volta il 24 giugno 2019 quando l'Esecutivo ha firmato l'host city contract per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026".

Malagò ha poi aggiunto: "Ci siamo ridotti così perché la società Sport e Salute, che ha sostituito Coni Servizi, nel frattempo non ha scorporato le funzioni del Coni: pianta organica e asset. Nell'ambito delle sue funzioni, il Coni non può dipendere da una società del governo. Ma per colpa della politica, a distanza di 25 mesi dalla riforma, questo discorso non è stato risolto. Il Comitato esecutivo del Cio non so cosa delibererà, mercoledì. Ma a più riprese, il presidente Bach, in modo estremamente eloquente, ha fatto presente che questa situazione è contraria all'ordinamento. E l'esecutivo di mercoledì è l'ultimo, poi non ce ne saranno altri. Perché anche il presidente Bach scade. Ci saranno elezioni a metà marzo, da qui a quella data non ci saranno altri esecutivi. Verranno fissati poi, ma per questo la scadenza di mercoledì è assolutamente ineludibile. Serve un intervento tampone del Governo che fermi qualsiasi delibera del Cio. Qualunque altra scelta sarebbe non so se un suicidio o un'eutanasia. Certamente autolesionistico".

A seguire, alcuni deputati hanno preso la parola: Simone Valente, deputato M5s, che con l'ex sottosegretario leghista Giorgetti, firmò la riforma all'origine, prima della caduta del governo giallo-verde, ha affermato: "Sono certo che una soluzione verrà trovata, deve essere trovata. Il governo deve impegnarsi per dare un segnale al Cio, non possiamo permetterci che venga macchiata l'immagine dell'Italia. Ho ben presente il problema, in prima battuta il personale che deve essere in diretta connessione con il Coni. Così come richiesto dal Cio. La nostra riforma voleva dare una visione innovativa alla governance, e se fatta in diversi step doveva colmare un vulnus, ma la situazione ora non è più rimandabile. Serve un intervento chirurgico il prima possibile, in modo che l'autonomia venga ridata al Coni. Ingigantire e strumentalizzare un rischio è molto sbagliato, come è molto sbagliato sottovalutarlo. Non dovremmo fare polemica, ma tutelare l'immagine del Paese".

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2517:09 gen 2021

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January 25, 2021 11:10 ET (16:10 GMT)