MILANO (MF-DJ)--Il vertice sul clima (Cop26) che si terrà a Glasgow, in Scozia, a novembre corre un "alto rischio di fallimento" a meno che i leader mondiali non adottino misure più forti per arginare le emissioni di gas serra, ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.

I suoi commenti ai giornalisti sono arrivati dopo una sessione a porte chiuse di due ore con il primo ministro britannico, Boris Johnson, l'inviato per il Clima degli Stati Uniti, John Kerry, e altri leader a margine della riunione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Le osservazioni fanno seguito a un rapporto delle Nazioni Unite, pubblicato venerdì secondo cui il mondo non è vicino a raggiungere le riduzioni mirate delle emissioni di gas a effetto serra stabilite dall'Accordo sul clima di Parigi nel 2015.

Johnson ha convocato l'incontro a margine dell'Assemblea Generale, il vertice annuale dei leader mondiali presso la sede delle Nazioni Unite. Un altro alto funzionario dell'Onu ha descritto la sessione come "brutalmente onesta" con i leader mondiali che hanno ripetutamente affermato che le Nazioni del mondo non stanno agendo abbastanza velocemente sul clima e affronteranno conseguenze disastrose.

"Ciò significa che, a meno che non cambiamo collettivamente rotta, c'è un alto rischio di fallimento" del vertice di Glasgow di novembre, ha affermato Guterres definendo l'incontro di ieri "un campanello d'allarme per infondere un senso di urgenza sullo stato disastroso del processo climatico".

In un incontro con il presidente Usa, Joe Biden, ieri sera, Guterres ha affermato che l'America ha assunto "un impegno molto forte sul cambiamento climatico" sotto la guida di Biden. L'inquilino della Casa Bianca ha detto a Guterres di aver riletto la Carta delle Nazioni Unite e di aver notato che ogni Paese membro ha la responsabilità di "sostenere gli impegni fondamentali che tutti abbiamo preso".

Il vertice di Glasgow, noto come Cop26, rappresenta l'opportunità per i leader globali di valutare i progressi verso gli obiettivi ambientali fissati a Parigi. L'accordo di Parigi ha chiesto ai Governi di limitare l'aumento delle temperature globali a circa 1,5 gradi Celsius.

Il recente rapporto delle Nazioni Unite afferma, invece, che la Terra dovrebbe essere di circa 2,7 gradi Celsius più calda entro la fine di questo secolo. Guterres ha affermato che i leader mondiali devono uscire da Glasgow con obiettivi più aggressivi per ridurre le emissioni dei gas che riscaldano il pianeta per raggiungere l'obiettivo fissato a Parigi.

I funzionari delle Nazioni Unite, tuttavia, hanno espresso un crescente ottimismo sui progressi volti a fornire ai Paesi poveri i finanziamenti che i Paesi sviluppati hanno promesso ma finora non sono riusciti completamente a inviare loro. I Paesi ricchi avrebbero dovuto donare almeno 100 miliardi di dollari all'anno a partire dal 2020 per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad abbandonare i combustibili fossili e a proteggersi dagli effetti del riscaldamento globale.

Diversi leader mondiali hanno affermato nella sessione di ieri di riconoscere quanto siano essenziali tali pagamenti, ha affermato Guterres. Un funzionario degli Stati Uniti ha promesso che "alcune buone notizie sono imminenti" circa il finanziamento, ha riferito un altro alto funzionario delle Nazioni Unite che era nella stanza in cui si è svolto l'incontro.

Una portavoce di Kerry, rispondendo a una domanda su questo, ha rinviato alle osservazioni estemporanee che Kerry aveva fatto ai giornalisti televisivi all'inizio della giornata fuori dal quartier generale delle Nazioni Unite, ovvero che si aspettava un accordo di finanziamento entro il vertice di novembre. "Vi sto dicendo di rimanere sintonizzati sul discorso del presidente e vedremo a che punto siamo", ha detto Kerry.

La sessione di ieri ha dato il via a una settimana di incontri al vertice annuale, questa volta tenutosi nel mezzo di una pandemia e che dovrebbe affrontare una serie di questioni spinose. I diplomatici e i leader presenti all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York dovranno anche affrontare il tema del ritorno al potere dei talebani e della situazione umanitaria in Afghanistan, nonché le eventuali sfide poste dall'Iran sotto il nuovo presidente intransigente, Ebrahim Raisi.

Il cambiamento climatico dovrebbe essere però il tema principale tra questi. Una volta era una questione secondaria all'Assemblea Generale ma molti diplomatici attuali ed ex si aspettano che ora sarà al centro dei discorsi di quasi tutti i capi di Governo che parleranno durante la riunione.

cos

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September 21, 2021 03:07 ET (07:07 GMT)